Lanciano

Nido “Il Sorriso” di Lanciano, lavori bloccati. E i fondi Pnrr scadono fra 3 mesi

28 Dicembre 2025

Risolto per «gravi ritardi» il contratto fra Comune e ditta per il rifacimento dell’edificio di Marcianese, l’ultimazione dell’opera è fissata a marzo. Verna (Azione): «È un danno alla credibilità di Lanciano»

LANCIANO. «Risoluzione del contratto per grave ritardo ingiustificato conseguente solo alla negligenza dell’appaltatore»: così la giunta Paolini rescinde il contratto con la MaCoRi, la ditta che doveva realizzare la ricostruzione dell’asilo nido “Il Sorriso”, in contrada Marcianese. Nessuno scheletro della nuova struttura, nessuna sorpresa natalizia quindi per i genitori dei bambini del nido comunale sistemato da tempo in locali in affitto in attesa della nuova scuola, e per quelli della adiacente scuola elementare che a causa del cantiere hanno visto ridurre gli spazi nel cortile.

Una tegola ulteriore per la giunta alle prese già con le rescissioni dei contratti con la ditta che doveva realizzare il recupero dell’ex Torrieri e con l’impresa che stava eseguendo i lavori in via Valera, i ritardi in altri cantieri. Una risoluzione che pesa soprattutto perché l’opera è un Pnrr da 1,4 milioni di euro ottenuto dall’ex giunta Pupillo nel 2021 e quindi i tempi per la realizzazione sono inderogabili: marzo 2026, che è alle porte. E proprio a marzo, ma del 2024, risale la prima parte dell’opera: la demolizione del vecchio nido. Ma è la ricostruzione ad aver dato problemi fin dall’inizio, perché la ditta che si era aggiudicata nel 2023 i lavori per 864mila euro ha rinunciato, il Comune ha fatto scorrere la graduatoria affidando i lavori alla seconda classificata, la MaCoRi che, come recita il cartello sui lavori affisso nel cantiere, ha avuto la consegna ad aprile 2025 e avrebbe dovuto finirli il 31 marzo 2026. Ma per mesi nulla è stato fatto, anche perché era in corso una perizia di variante (il nido sarà ricostruito alcuni metri più indietro rispetto a dov'era, per lasciare più spazio alla piazzetta), approvata il 22 settembre scorso. Dal 30 settembre i lavori dovevano ripartire, ad ottobre il Comune ha anche dato il nulla osta a un subappalto, ma nulla di fatto. E dopo due diffide, come si legge sulla determina, «l’impossibilità di comunicare telefonicamente con l’appaltatore», la mancata ripresa dei lavori entro il 16 dicembre, si è proceduto alla redazione del verbale per la risoluzione del contratto in danno dell’appaltatore.

«Si parla di rescissione per grave ritardo nell’esecuzione», interviene il consigliere comunale Giacinto Verna (Azione): «Come opposizione abbiamo più volte chiesto di sapere dei lavori di questa struttura e insistito sui termini, visto che è un’opera Pnrr e quindi deve essere terminata e collaudata entro fine giugno 2026. Che cosa ne sarà, a questo punto, dei finanziamenti ottenuti? Si rischia di doverli restituire? E nel caso, come si realizzerà il nuovo nido?». Verna sottolinea che il problema della lentezza della giunta è cronica e si nota in altre opere in ritardo: «Penso alla scuola di legno di piazza Cuonzo, di cui nemmeno conoscevano l’esistenza di un mutuo già contratto», dice, «alla torre-ascensore delle Ripe, un cantiere senza scadenza, alle opere di urbanizzazione a servizio del polo scolastico di Marcianese, al cavalcavia di Torre Marino che doveva essere ultimato a luglio ma è ancora in costruzione con gravi disagi per le contrade che vi gravitano, ai lavori in via Valera in ritardo di 12 mesi e dove si è dovuta applicare la risoluzione del contratto con la ditta esecutrice. Abbiamo appreso», aggiunge poi, «che la ristrutturazione dell'ex Torrieri, che ha un finanziamento da 3 milioni di euro, non ha mosso un passo nonostante il cantiere sia stato affidato 12 mesi fa. Ora quest’altro problema. La mia», prosegue Verna, «non è una semplice critica, ma la seria preoccupazione di un consigliere comunale, nonché ex amministratore, rispetto a una opera fondamentale per tutta la comunità, vista l’importanza dei nidi pubblici a sostegno delle famiglie. Una struttura che, nel migliore dei casi, potrebbe essere realizzata con fortissimo ritardo. Ma ad oggi», conclude l’esponente locale del partito di Carlo Calenda, «si paventa il mancato finanziamento con rischio - oltre alla pessima figura e al danno di credibilità per il nostro Comune - che non si troveranno più i soldi nel bilancio 2026».

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