«No ai reparti chiusi in ospedale»

14 Luglio 2014

Atessa, documento del Consiglio contro la riduzione delle attività del San Camillo

ATESSA. Si adoperi il governatore Luciano D’Alfonso affinché la Direzione della Asl Lanciano-Chieti-Vasto revochi, o sospenda immediatamente, il provvedimento con il quale, dal 1° luglio al 15 settembre, è stato adottato il riassetto riorganizzativo delle Unità operative aziendali dell’ospedale di Atessa che, in pratica, decreta la chiusura dei reparti di Chirurgia e Ortopedia. Questa è la sintesi di un documento approvato dal consiglio comunale, sabato sera, d’intesa con alcune forze politiche (Partito democratico e forza Nuova) assenti dalla seduta. Un appello è stato rivolto anche ai Comuni del comprensorio affinché adottino adeguati provvedimenti a tutela del San Camillo di Atessa.

All’incontro nel quale è stato “partorito” il documento condiviso erano presenti: Luigi De Fanis, Gilberto Testa e Melania Milanese per Forza Italia; Enzo Pellegrini, Fernando Fioriti e Federico Fioriti per l’Udc; Giulio Borrelli, Tito Antonini, Vincenzo Menna e Giulia Orsini del Mau; Andrea Di Cola, del Pd; Luigi Marcolongo ed Enzo Cimone di Forza Nuova. Si tratta, in pratica, di difendere ciò che rimane di un’eccellenza di Atessa e, nel far questo, non possono essere permesse smagliature o frizioni tra le forze politiche.

Il provvedimento della Asl, adottato con la motivazione di una corretta turnazione delle ferie per gli ospedali della provincia di Chieti, penalizza il San Camillo di Atessa decretando, in pratica, la chiusura dei reparti chirurgici, non tenendo conto le esigenze di un territorio con una complessa morfologia e una popolazione per lo più anziana.

«Negli altri ospedali», precisa il documento, «ci sono stati accorpamenti, ridimensionamenti, sempre con lo stesso provvedimento, riuscendo però a scongiurare la chiusura dei reparti», cosa questa che per Atessa è vista come un’inspiegabile penalizzazione.

Nel periodo 1° luglio-15 settembre nell’ospedale atessano erano già programmati, da tempo, 250 interventi molti dei quali sottoposti agli esami pre-interventi (ematici, radiografici, specialistici). Queste operazioni dovrebbero essere trasferite al Renzetti di Lanciano creando disagi e considerando che la Asl, per agosto, ha disposto per il presidio sanitario frentano solo gli interventi urgenti, quindi non programmati. Tutto ciò comporterebbe la fuga del paziente verso altre aziende, altre regioni, e verosimilmente verso il privato.

Matteo Del Nobile

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