No della Provincia alle pale eoliche

Voto unanime contro gli impianti nel parco della Maiella

CHIETI. Niente centrali eoliche e fotovoltaiche sui territori provinciali ricadenti dentro i confini del Parco della Majella, dei Monti Pizi e dei Monti Frentani. Lo ha deliberato il consiglio provinciale, con voto unanime, su proposta del consigliere Palmerino Fagnilli.

Un ordine del giorno impegna il presidente Enrico Di Giuseppantonio ad interessare presidenza, assessorato all'ambiente e comitato Via della Regione affinché escludano questi impianti ad energia rinnovabile dall'Iba 115 (Important bird area, su cui ricadono Majella, Pizi e Frentani) poiché altamente impattanti sul paesaggio e sulla vita dell'avifauna. Il divieto non riguarda i piccoli interventi, purché ben distanziati fra di loro.

Probabilmente è la prima volta in Italia che una Provincia assume una posizione così chiara verso il proliferare di pale eoliche e pannelli fotovoltaici sui propri territori protetti (la denominazione Iba ha un riconoscimento europeo ed è vincolante per gli stati membri dell'Unione), anche se la deliberazione è stata presa con probabili mal di pancia trasversali ai due schieramenti consiliari.

La decisione del 31 marzo scorso resa nota solo pochi giorni fa, è stata accolta con ovvio favore dalle associazioni ambientalistiche - Lipu, Wwf, Pro-natura e Altura - che guardano con preoccupazione alla riunione di martedì 17 del comitato Via all'Aquila che dovrà decidere sulla messa in opera di alcune centrali eoliche a Colledimezzo, Civitaluparella e Montelapiano. Il progetto di Colledimezzo, già contestato dalle associazioni un mese fa (il comitato Via a L'Aquila decise un rinvio della pratica per poter esaminare meglio le carte) viene invece difeso da Ugo Vizioli, progettista delle 5 pale su Monte di Mezzo, e da Raffaella D'Onofrio del gruppo Fera di Milano, secondo cui sono stati fatti studi per rispettare l'ambiente della zona, dove non si rilevano particolarità faunistiche (il famoso nibbio reale è diffuso in ampie zone del centro-sud), ci sarà un ricavato per le comunità locali e si svilupperà, soprattutto, un nuovo turismo tra coloro che sono curiosi di vedere le pale eoliche.

Le osservazioni contrarie, secondo Vizioli e la D'Onofrio, vengono solo da gruppi "estremisti". I rappresentanti di questi - Stefano Allavena della Lipu, Camilla Crisante del Wwf, Pietro Matta di Pro-Natura e Daniele Valfré di Altura - ribattono invece di non essere affatto contrari allo sviluppo delle energie rinnovabili, purché avvenga nel rispetto dei vincoli esistenti e di "irrinunciabili" valori ambientali. La presenza decennale di centrali eoliche tra Montazzoli e Castiglione Messer Marino, dicono gli ambientalisti, non ha sviluppato alcun tipo di turismo "eolico", ma ha penalizzato le piccole aziende agrituristiche e stravolto i crinali dei Monti Frentani che confinano con Il Molise. Proprio da questa regione, invasa da pale eoliche, cominciano a venire contestazioni diffuse sullo stravolgimento paesaggistico che da quelle parti ormai sembra irrimediabile.

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