Notte di fuoco, bruciate cinque auto

Inquietante sequenza di incendi dolosi. Raid con la benzina.

LANCIANO. Una lunga folle notte dei fuochi, quella di ieri. Nonostante il tempo tutt’altro che adatto per “camminate” notturne, una banda di vandali (ma è da accertare che sia una sola) ha dato vita a una serie impressionante di incendi dolosi, distruggendo completamente cinque auto, danneggiandone seriamente una sesta, e in maniera meno grave altre due. Un raid condotto con inusitata spregiudicatezza, dal momento che gli autori degli attentati sono rimasti in giro per oltre due ore, spostandosi da un capo all’altro della città, col rischio quindi di essere notati dalle pattuglie delle forze dell’ordine o comunque da qualcuno richiamato in strada dall’andirivieni di sirene dei vigili del fuoco. Un elemento questo sul quale i carabinieri stanno riflettendo, perché l’idea di un movente diverso dal “normale” blitz vandalico non è da escludere a priori. Come dire, una o due erano le macchine prese di mira, le altre sono servite a “mascherare” l’obiettivo vero.

La sequenza. La clamorosa scorribanda incendiaria ha avuto inizio poco prima delle due, in via Sabino, a Santa Rita. Qualcuno si avvicina alle auto in sosta prende di mira una Opel Corsa e una Fiat 500 (di E.C., 28enne lancianese). Forza un finestrino di quest’ultima, la inonda di liquido infiammabile, quindi accende il fuoco. In pochi istanti le fiamme aggrediscono gli interni e avvolgono l’intera carrozzeria. Poi si estendono alla Opel Corsa vicina (di D.D., anch’egli del posto). Quando l’autobotte arriva ormai le due macchine sono distrutte. Intorno alle 4,30 la replica. Stavolta in viale Cappuccini, nella zona dello stadio. L’obbiettivo è una Corsa (di N.S. 60enne). Il rito si ripete con lo stesso copione. L’arrivo dei vigili del fuoco non consente altro che spegnere le ultime fiamme.

Notte finita? Neanche per sogno. In caserma i vigili scrutano il cielo, s’intuisce l’arrivo di un altro temporale. Si preparano mentalmente ad altro tipo di emergenza, quando scatta l’ennesimo allarme. Stavolta l’autobotte viene indirizzata verso via Spaventa. All’arrivo lo spettacolo è il solito: due auto, una Golf (D.F., 27enne) e un’Alfa 147 (di una società di leasing), ormai semidistrutte da un rogo che altra origine sembra impossibile possa avere che non sia quella dolosa. I vigili stavolta riescono a evitare almeno che una terza macchina, un Fiat Idea (di M.D., 43enne), parcheggiata accanto alle due già distrutte ne segua la sorte.

L’inchiesta.
Oltre ai vigili del fuoco in tutte le circostanze sono intervenuti i carabinieri di Lanciano che hanno raccolto sul posto le prime testimonianze di proprietari delle auto e alcuni passanti o vicini. La pista dolosa, anche sulla scorta delle prime indicazioni dei vigili del fuoco, pare fuori discussione. Ma di punti da approfondire ce ne sono davvero tanti. A cominciare dal movente della scorribanda. Solo finalità vandaliche? Sentiti i prorietari delle auto, tutte persone che paiono non aver alcun collegamento tra loro e con storie individuali prive di passaggi che potrebbero giustificare ritorsioni o altro tipo di agressione.

I precedenti.
Ma un altro dato certo è l’assenza assoluta di precedenti per un blitz di questo genere. Anche se l’elenco di incendi dolosi di auto (e non solo) in città comincia a diventare lungo in modo inquietante. Nell’ultimo anno siamo ormai vicino alla quindicina di episodi, tra i quali più di uno si presta a letture più complesse del “semplice” vandalismo. Come nel caso del doppio incendio a carico di una donna di Santa Rita, o quello della macchina di una commessa in pieno centro storico. E la lista dei punti interrogativi continua. Fino alla pizzeria di Santo Spirito prima rapinata la scorsa estate in orario perlomeno insolito (prima di iniziare a lavorare) e finita in fiamme la mattina dopo.