Nuove regole, i commercianti: siamo in ginocchio, subito aiuti 

Ai bar e ristoranti permessi servizio a domicilio e asporto, Musa: «Ora si eviti il distacco delle utenze» Le forze dell’ordine in campo per i controlli: il mancato rispetto delle norme comporta multe salate

ORTONA . «Una tragedia». Così il ristoratore ortonese, Franco Musa, definisce le nuove disposizioni che portano da oggi l’Abruzzo in zona arancione. Misure che tornano ad essere maggiormente stringenti rispetto a quelle di fascia gialla e che prevedono, ad esempio, la sospensione delle attività dei servizi di ristorazione. Bar e ristoranti aperti, dunque, solo per le consegne a domicilio e l’asporto, con il divieto di consumare cibo e bevande nelle adiacenze del locale. È prevista però un’ulteriore stretta alla movida per cui i bar possono fare asporto solo fino alle ore 18. I negozi possono rimanere aperti ma i centri commerciali restano chiusi nei prefestivi e festivi. Una situazione tutt’altro che semplice per l’intera classe dei commercianti. Proprio ad Ortona, nel mese di maggio, venne organizzata una manifestazione del gruppo “Ho chiuso per riaprire”, iniziativa coordinata proprio da Franco Musa e che intendeva mettere in risalto le difficoltà delle partite Iva a causa della pandemia. Un gruppo che nel tempo è cresciuto e che ora conta 1.977 membri.
«È incredibile il pressapochismo con cui viene gestita questa situazione», attacca Musa, «è come se si giocasse una partita a scacchi ma qui si sta giocando con la vita della gente». È un grido d’allarme quello che viene lanciato dai commercianti: «Siamo in una condizione di esasperazione», continua Musa soffermandosi in particolare sulle attività di ristorazione ma non solo. «Ci stanno spingendo verso situazioni che nessuno avrebbe pensato negli ultimi cinquant’anni». Non entra nel merito delle scelte sanitarie ma avrebbe preferito soluzioni diverse per quel che riguarda le disposizioni utili a garantire la sicurezza. «Avrei voluto», commenta ancora Musa, «che mi dicessero di poter lavorare entro determinati limiti, anche solo tenendo cinque persone dentro il locale, ma che comunque ci facessero restare aperti. Invece così è pericoloso per i risvolti che per noi si generano». Ed allora arrivano gli appelli alle istituzioni: «Noi cosa dobbiamo fare? Tante attività rischiano il distacco delle utenze. Se ce le chiudono non avremmo nemmeno più la possibilità di provare a rialzarci», avverte il membro ortonese del gruppo Ho chiuso per riaprire. «Mi rivolgo a tutti coloro che ne abbiano le competenze: bloccate il distacco delle utenze». Il ristoratore sottolinea che «la gente ha perso le speranze, c’è un reale clima di esasperazione».
E mentre i commercianti, così come la popolazione in genere, torna a fare i conti con le nuove regole, le forze dell’ordine sono pronte a potenziare i controlli per far sì che le stesse vengano rispettate. I carabinieri pattuglieranno le principali aree del comprensorio ortonese ma sarà in primis un’azione preventiva e dissuasiva. Anche la polizia municipale è impegnata in un’azione costante nella prevenzione anti Covid con controlli serrati sul territorio, in collaborazione con le altre forze dell’ordine.
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