Nuovo esame sulla salma della maestra di Vasto

La Procura dispone altri accertamenti sui resti di Eleonora Gizzi trovata morta dopo la scomparsa
VASTO. Fra cinque giorni, forse anche di più. I funerali di Eleonora Gizzi, la maestra trovata morta dopo mesi dalla scomparsa, saranno celebrati al termine di nuove perizie disposte dal procuratore Giancarlo Ciani. Il magistrato della Procura del tribunale di Vasto ha richiesto un ulteriore esame sulla salma. L’accertamento sarà eseguito dal professore Cristian D’Ovidio, docente dell’Università di Chieti. Nel frattempo si chiariscono i motivi per i quali la magistratura ha aperto sulla tragedia un fascicolo per istigazione al suicidio. Si tratta di una ipotesi di natura tecnica. Non ci sono al momenti elementi concreti che confermino la presenza di una persona accanto ad Eleonora Gizzi durante la fuga.
Ieri mattina Pimpa, il cane di Eleonora, osservava cupa l’andirivieni di persone che da giorni passano davanti alla casa dei padroni, Italo Gizzi e Grazia Marinucci. Pimpa cerca la pace in attesa che il tempo possa cancellare il dolore che prova. Il fatto che Eleonora l’abbia lasciata a casa quando ha deciso di sparire resta per tutti un fatto strano. Ma sono molti altri i particolari di questa vicenda da chiarire. Per questo la Procura ha bisogno di un ulteriore esame della salma scheletrificata. La perizia non potrà essere fatta prima di lunedì.
Il fascicolo sulla morte di Eleonora Gizzi è stato aperto formulando l’ipotesi di “istigazione al suicidio”. Questo ha portato a credere che gli investigatori avessero pensato che qualcuno possa aver tenuto compagnia ad Eleonora inducendola alla morte. In realtà si tratterebbe solo di una ipotesi di natura tecnica per l’iscrizione del fascicolo. Non ci sono elementi concreti a supporto dell’ipotesi.
E intanto spuntano fuori elementi che confermano che via Salce e il ponte sotto il quale è stato ritrovato il corpo sono stati perlustrati più di una volta. Del resto la stessa sorella di Eleonora, Noemi, l’8 aprile scorso attraverso la pagina Facebook della maestra, dopo aver spiegato di aver usato la pagina di Eleonora per allargare le ricerche (qualcuno aveva pensato che Eleonora fosse tornata) ringraziava la polizia per l’ottimo lavoro svolto. Il viaggio senza meta di Eleonora, purtroppo, si è concluso nel peggiore dei modi. (p.c.)
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