Oncologia, nuovi farmaci anticancro

Clinica universitaria, sperimentazione di 30 nuove sostanze

CHIETI. Trenta nuovi farmaci per la lotta al cancro della mammella, del polmone e del rene sono in sperimentazione a Chieti. A svolgere le ricerche e le prove per il varo sul mercato di queste nuove molecole è la clinica oncologica, che con la struttura "DataSense" si pone all'avanguardia in campo nazionale e internazionale.

Una battaglia a colpi di nuovi ritrovati contro malattie dalle armi sempre più spuntate. «Basti pensare che», dice Stefano Iacobelli, direttore della clinica oncologica teatina, «contro tumori come il carcinoma del rene o del fegato, senza alcuna possibilità di cura fino a qualche anno fa, oggi ci sono numerosi farmaci in grado di prolungare sensibilmente la vita dei pazienti». Sulla ricerca farmacologica la "d'Annunzio" punta da sempre e non a caso proprio domani, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico consegna l'Ordine della Minerva a Sergio Dompé, presidente di Farmindustria e della Dompé farmaceutici, che ha profuso da sempre grande impegno nel settore farmaceutico e delle biotecnologie.

Girando nel campus tra laboratori e cervelli scopriamo subito perché, iniziando proprio dalla sperimentazione di nuovi ritrovati contro i tumori. «Di certo sul cancro alla mammella la ricerca farmacologica ha investito le maggiori risorse», racconta l'oncologo Stefano Iacobelli, «una delle sperimentazioni internazionali più importanti è sulla molecola Neratinib, che diamo alle pazienti dopo l'asportazione chirurgica del tumore, per ridurre o abolire la ripresa della malattia sotto forma di metastasi».

Punto nevralgico di questa, come della sperimentazione delle altre 29 molecole, è appunto il laboratorio "DataSense", coordinato da Michele De Tursi e Consiglia Carella. Qui troviamo una miniera di informazioni, dove il cancro alla mammella, a esempio, si combatte anche a colpi di una molecola che ne blocca la crescita.

Dal seno della donna al polmone il passo è breve, perché parliamo di tumori killer che se la battono quasi alla pari in aggressività e incidenza.

«Sul polmone», continua Iacobelli, «stiamo studiando la molecola Stimuvax, che va a stimolare il sistema immunitario del paziente, dotandolo di armi più efficaci contro le cellule tumorali. Sul rene, infine, abbiamo altre 5 sperimentazioni, Due utilizzano il Sunitinib, principio farmacologico ideato nel laboratorio del professor Axel Ullrich presso il Max-Planck di Monaco, con cui collabroriamo da anni e che ha realmente rivoluzionato la cura del cancro renale. Per questa patologia non c'era prima alcun farmaco attivo, mentre oggi abbiamo la viva speranza di allungare i tempi di spravvivenza dei pazienti che ne sono affetti».

Ci vogliono più di 10 anni e tanti soldi di investimento prima che questi farmaci curino in massa i pazienti. Rimane però, che allo scalo ci sono laboratori intenti a scovarne potenzialità ed effetti, sperimentando processi di cura innovativi su pazienti, per lo più abruzzesi.

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