Ortona

Ortona, l’idea per l’estate 2026: Frecciarossa per dare impulso al turismo

28 Dicembre 2025

La proposta del consigliere Montebruno: «Bisogna seguire gli esempi di Giulianova e Vasto-San Salvo. I benefici ricadrebbero sull’intero territorio della Via Verde dei Trabocchi, ma il tempo stringe»

ORTONA. «Una fermata estiva del Frecciarossa a Ortona». Il tema, sollevato per la prima volta nel consiglio comunale del 27 novembre dal consigliere di minoranza Saul Montebruno, torna sul tavolo a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno e a ridosso dell’ultima seduta del 2025 (prevista martedì 30). Montebruno rilancia quindi la proposta di chiedere a Trenitalia almeno una fermata estiva del Frecciarossa nella stazione ortonese, «come avviene ormai da diversi anni nelle stazioni ferroviarie di Giulianova e a Vasto-San Salvo tra giugno e settembre».

Secondo Montebruno, «la stazione di Ortona non ha nulla di diverso rispetto alle due stazioni che beneficiano di questa deroga esttiva, e per questo», aggiunge, «chiediamo all’amministrazione di aprire un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato e Trenitalia». Ma quali sarebbero i vantaggi? «Può essere uno stimolo all’economia e al turismo della città», risponde Montebruno: «Immaginiamo di poter pubblicizzare una cosa del genere, con le strutture ricettive che potranno fare la propria proposta anche sulla base di questa novità. Il turismo», spiega, «potrà essere intercettato attraverso la fermata, ma non solo per Ortona, per l’intera Costa dei Trabocchi, di cui la città è la porta. Per dirla con uno slogan: puoi arrivare sulla Via Verde in bici da Milano. In più», prosegue, «ci sarebbero anche innegabili benefici per i residenti». La proposta si inserisce in una finestra temporale ritenuta decisiva. «Sono queste le settimane in cui si incide nella programmazione ferroviaria annuale», sottolinea Montebruno: «Ogni anno Trenitalia definisce il piano delle fermate estive: finora Ortona non è mai riuscita a rientrarci, ma adesso esiste una filiera politica che può agevolare l’apertura di un canale di interlocuzione». Il riferimento è alla possibilità di sfruttare i rapporti istituzionali e partitici del sindaco Angelo Di Nardo (FdI) a livello regionale e nazionale.

Resta comunque il nodo del collegamento tra la stazione e la città, vicinissime in linea d’area ma scarsamente interconnesse. Per Montebruno, però, ciò non può diventare un alibi. «Intanto otteniamo la fermata», dice, «quello dei collegamenti è una questione secondaria e risolvibile ad esempio con un sistema di navette». Il consigliere la vede come una sorta di manovra sperimentale: «A Giulianova e a Vasto-San Salvo hanno la fermata per tre mesi. A noi», precisa, «basterebbe anche un solo mese per iniziare». Una manovra sperimentale vista come «un’occasione strategica per il turismo e per l’immagine complessiva del territorio».