Ospedale, la parola a Napolitano

23 Agosto 2010

Casoli, il sindaco scrive al capo dello Stato: «Il Consalvi torni in funzione»

CASOLI. Forse è l'ultima carta da giocare per strappare alla chiusura l'ospedale di Casoli: scrivere al presidente della Repubblica. Ed è quello che Sergio De Luca, il sindaco, ha fatto, continuando a tenere desta la veglia funebre nel presidio sanitario. E oggi contatterà ancora una volta il prefetto, Vincenzo Greco. Dopo le manifestazioni di piazza costellate da lettere, denunce, incontri e ricorsi; dopo avere bussato a «cuori» alle porte della giunta regionale ed avere ottenuto risposta a picche, è arrivato il momento di coinvolgere sul "riordino della sanità" il presidente Giorgio Napolitano. Affinché il capo dello Stato prema sul ministro della Salute, Ferruccio Fazio, perché vengano adottati i provvedimenti che conferiscano al Consalvi la funzionalità indispensabile a garantire alla popolazione di Casoli e del comprensorio del Sangro-Aventino la possibilità di usufrire di servizi sanitari adeguati e tempestivi, secondo quanto stabilisce l'articolo 32 della Costituzione.  Nella lettera al capo dello Stato, il sindaco De Luca spiega che «l'ospedale di Casoli, dal 1970 ha svolto sempre un ruolo fondamentale per la tutela della salute della popolazione di un comprensorio di 30mila abitanti. Nel corso degli anni il presidio, benché sottoposto a ridimensionamento, ha sempre mantenuto un'ottima funzionalità, erogando servizi sanitari qualificati e indispensabili per i numerosi pazienti provenienti dalle disagiate aree interne. Purtroppo, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, commissario regionale alla sanità, ha approvato il piano di rientro dal debito sanitario che prevede la chiusura di tutti i reperti del Consalvi, tra cui quelli molto efficienti di lungodegenza e riabilitazione nonché il punto di primo intervento, con contestuale ingiustificato e antieconomico trasferimento degli stessi reparti negli ospedali di Atessa e Lanciano, pregiudicandone irreparabilmente la funzionalità e causando un irrimediabile gravissimo danno sanitario, sociale ed economico al Comune di Casoli e al comprensorio».  Oggi De Luca contatterà nuovamente il prefetto: gli parlerà del provvedimento che annuncia, tra qualche giorno, l'interruzione dei ricoveri «senza che siano stati adottati provvedimenti che prevedano iniziative sostitutive a garanzia dei servizi sanitari che non ci saranno più».  Nel frattempo continua la veglia funebre nell'ospedale con i lumini accesi alla sera e col viavai di amministratori pubblici e semplici cittadini dal capezzale del Consalvi. «Sconcerta il provvedimento sul Consalvi che non tiene conto delle nostre richieste e di quanto promesso dal presidente Chiodi ai primi di agosto. E' anche grave», dice Antonio Innaurato, sindaco di Gessopalena e presidente della Comunità montana Aventino Medio Sangro, «che la gente ci chieda dove verranno svolte le attività finora tenute al Consalvi. Non si sono create nemmeno le condizioni per affrontare le difficoltà che si creeranno. Siamo allo sbando totale. Bisogna fare qualcosa di più eclatante».

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