«Pagatela per 9 anni di mansioni superiori»

Furci, il giudice del lavoro accoglie il ricorso di una dipendente comunale: ha diritto a più soldi

VASTO. Quando le hanno comunicato la sentenza, non è riuscita a trattenere la soddisfazione. Lo stesso anche i legali che l’hanno assistita, gli avvocati Arnaldo Tascione e Pierpaolo Andreoni.

Il giudice del lavoro del tribunale di Vasto, Caterina Salusti, ha riconosciuto a V.C., dipendente del Comune di Furci, il diritto a ottenere un trattamento economico della categoria superiore e le corrispondenti indennità e interessi di rivalutazione in virtù delle mansioni effettivamente espletate.

Il calcolo del dovuto sarà fatto nei prossimi giorni. Di sicuro è una somma importante.

«Quello che conta è che il giudice abbia fissato un principio importate. Ognuno deve essere pagato per quello che realmente fa», affermano Tascione e Andreoni.

Una sentenza importante, che fa giurisprudenza e costituisce un precedente. La sentenza ha accolto parzialmente le richieste degli avvocati e stabilito che il calcolo delle spettanze va fatto dal 2005 e non prima come richiesto dalla dipendente. Ci sono ben due contratti nazionali firmati in questi ultimi anni che trattano la materia.

«Nove anni sono comunque un lasso di tempo importante», commentano gli avvocati.

In sostanza la donna pur svolgendo per anni mansioni che rientrano nella categoria C, non avrebbe ottenuto il riconoscimento delle spettanze. Dopo aver cercato di ottenerle in via bonaria, ha deciso di rivolgersi agli avvocati Tascione e Andreoni.

I due legali hanno chiesto al giudice del lavoro Salusti l'applicazione dell’articolo 2103 del codice civile. La norma non lascia spazio a dubbi e stabilisce che il trattamento economico di un lavoratore dipendente di un ente pubblico deve corrispondere al livello di inquadramento superiore se il lavoratore svolge mansioni superiori per un periodo continuativo. Non va riconosciuto solo se il lavoratore sostituisce un collega assente al quale va conservato il posto.

V.C., come detto, è soddisfatta. I suoi diritti sono stati riconosciuti.

«È una sentenza innovativa che ha tenuto conto dell’evoluzione della materia e dei due contratti nazionali di categoria che nel frattempo sono stati siglati. È la prima volta che nel territorio viene riconosciuto il diritto a ricevere le indennità di una categoria superiore in virtù delle effettive mansioni svolte. Non possiamo che essere soddisfatti del risultato ottenuto», ribadiscono Tascione e Andreoni. (p.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA