Palestre e società sportive la protesta scende in piazza
Gli istruttori: siamo in ginocchio, danni enormi dopo esserci adeguati alle norme Chiusi i palazzetti comunali, ferme anche le società di pallavolo e basket cittadine
LANCIANO . Il Covid, il decreto del governo e le restrizioni del Comune chiudono palazzetti e palestre. Palazzetto dello sport e Pala Masciangelo sono stati infatti chiusi martedì dal Comune, con le società di pallavolo e basket rimaste fuori dai cancelli anche se gli allenamenti di alcune categorie si potrebbero fare. Le palestre, dopo i soldi spesi per adeguarsi alle norme anti Covid, sono state chiuse dal Governo. Centinaia di ragazzi, ma anche adulti e persone che hanno bisogno di fare sport per motivi di salute e non solo estetici, restano fermi in attesa di poter tornare a correre e giocare prima del 24 novembre. Ma non si resta con le mani in mano: le società, in particolare il volley, ha chiesto al Comune di riaprire gli impianti e le palestre scendono in piazza. Questa mattina alle 11 infatti è prevista una manifestazione contro il dpcm di Conte in piazza Plebiscito.
I PALAZZETTI «La situazione è complessa e difficile da districare», spiegano le società di calcio, come Lanciano 1920, pallavolo e basket, «l’unica cosa che sappiamo è che i nostri atleti, i bambini, vogliono poter giocare». «A fermarci è stato il Comune, chiudendo il palazzetto mentre attendevamo indicazioni dalla Federazione», dice Mauro Di Matteo tecnico dell’Azzurra basket, che con l’Unibasket utilizza la struttura di via Rosato, «ad ogni modo con lo staff ci stiamo organizzando per non lasciare i ragazzi soli. Riattiviamo le attività on line, come fatto ad aprile. Certo non è facile». Ecco quindi che le camerette tornano a trasformarsi in mini campi e le piattaforme di zoom, meet dalle lezioni scolastiche passano a quelle di pallavolo, basket, danza. «Il pala Masciangelo è stato chiuso dal Comune in seguito al dpcm governativo», spiega Antonio Matteo, presidente della Cedas all stars volley che conta un centinaio di atleti, «ma è arrivata una nota dalla Fipav, che ha scritto direttamente al Comune, in cui spiega che non devono essere chiusi tout court gli impianti perché sono consentiti eventi e competizioni di interesse nazionale anche in regime dilettantistico, compreso gli allenamenti, ovviamente a porte chiuse. Restano fermi il minivolley, alcuni campionati come la D, ma altre categorie, come l’under13 potrebbero tornare in campo. I nostri ragazzi e ragazze vogliono poter giocare».
IL COMUNE «Ci riuniremo per capire cosa fare perché le circolari si susseguono», risponde l’assessore allo sport Davide Caporale, «ad esempio ora anche le attività sportive individuali sono sospese. Se ci sono spiragli siamo ben lieti di riaprire le strutture nel rispetto delle norme anti Covid e in base ai contagi».
LA MANIFESTAZIONE Chiuse anche le palestre, con istruttori, proprietari, clienti pronti oggi a scendere in piazza per manifestare il dissenso contro l'ultimo dpcm che ha colpito tutto il mondo dello sport. «Ci riuniamo in piazza Plebiscito alle 11», spiega Vincenzo Di Rado, istruttore che nei giorni scorsi ha protestato incatenandosi i polsi davanti alla sua palestra a Castel Frentano e indossando un cartello con su scritto: “chiuso per ignoranza. Basta”. «L’invito è per tutti gli operatori sportivi non solo al mondo delle palestre, ma anche scuole calcio, volley, pallacanestro, boxe, arti marziali, pattinaggio, danza, ritmica. Possono intervenire anche i cittadini che condividono le nostre proteste, muniti di mascherine e rispettando le distanze di sicurezza. La manifestazione, autorizzata, sarà con un presidio fisso. La nostra è una protesta pacifica: abbiamo speso tanto per adeguarci alle norme anti Covid, le rispettiamo, non abbiamo avuto contagi non vedo perché dobbiamo chiudere». «Sanificazioni, attrezzature distanziate, mille accorgimenti e soldi spesi per chiudere di nuovo», aggiunge Maurizio Di Marco, tecnico della federazione pugilistica, «siamo in ginocchio e con noi anche tante persone che vengono in palestra non solo per motivi estetici, ma anche di salute, per acquisire maggiore sicurezza di sé. Si possono trovare altre soluzioni, ad esempio aperture per poche ore, ma non la chiusura totale».
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I PALAZZETTI «La situazione è complessa e difficile da districare», spiegano le società di calcio, come Lanciano 1920, pallavolo e basket, «l’unica cosa che sappiamo è che i nostri atleti, i bambini, vogliono poter giocare». «A fermarci è stato il Comune, chiudendo il palazzetto mentre attendevamo indicazioni dalla Federazione», dice Mauro Di Matteo tecnico dell’Azzurra basket, che con l’Unibasket utilizza la struttura di via Rosato, «ad ogni modo con lo staff ci stiamo organizzando per non lasciare i ragazzi soli. Riattiviamo le attività on line, come fatto ad aprile. Certo non è facile». Ecco quindi che le camerette tornano a trasformarsi in mini campi e le piattaforme di zoom, meet dalle lezioni scolastiche passano a quelle di pallavolo, basket, danza. «Il pala Masciangelo è stato chiuso dal Comune in seguito al dpcm governativo», spiega Antonio Matteo, presidente della Cedas all stars volley che conta un centinaio di atleti, «ma è arrivata una nota dalla Fipav, che ha scritto direttamente al Comune, in cui spiega che non devono essere chiusi tout court gli impianti perché sono consentiti eventi e competizioni di interesse nazionale anche in regime dilettantistico, compreso gli allenamenti, ovviamente a porte chiuse. Restano fermi il minivolley, alcuni campionati come la D, ma altre categorie, come l’under13 potrebbero tornare in campo. I nostri ragazzi e ragazze vogliono poter giocare».
IL COMUNE «Ci riuniremo per capire cosa fare perché le circolari si susseguono», risponde l’assessore allo sport Davide Caporale, «ad esempio ora anche le attività sportive individuali sono sospese. Se ci sono spiragli siamo ben lieti di riaprire le strutture nel rispetto delle norme anti Covid e in base ai contagi».
LA MANIFESTAZIONE Chiuse anche le palestre, con istruttori, proprietari, clienti pronti oggi a scendere in piazza per manifestare il dissenso contro l'ultimo dpcm che ha colpito tutto il mondo dello sport. «Ci riuniamo in piazza Plebiscito alle 11», spiega Vincenzo Di Rado, istruttore che nei giorni scorsi ha protestato incatenandosi i polsi davanti alla sua palestra a Castel Frentano e indossando un cartello con su scritto: “chiuso per ignoranza. Basta”. «L’invito è per tutti gli operatori sportivi non solo al mondo delle palestre, ma anche scuole calcio, volley, pallacanestro, boxe, arti marziali, pattinaggio, danza, ritmica. Possono intervenire anche i cittadini che condividono le nostre proteste, muniti di mascherine e rispettando le distanze di sicurezza. La manifestazione, autorizzata, sarà con un presidio fisso. La nostra è una protesta pacifica: abbiamo speso tanto per adeguarci alle norme anti Covid, le rispettiamo, non abbiamo avuto contagi non vedo perché dobbiamo chiudere». «Sanificazioni, attrezzature distanziate, mille accorgimenti e soldi spesi per chiudere di nuovo», aggiunge Maurizio Di Marco, tecnico della federazione pugilistica, «siamo in ginocchio e con noi anche tante persone che vengono in palestra non solo per motivi estetici, ma anche di salute, per acquisire maggiore sicurezza di sé. Si possono trovare altre soluzioni, ad esempio aperture per poche ore, ma non la chiusura totale».
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