Perizia sul figlio indagato ripresa dalle telecamere

Anche i giudici vogliono valutare comportamento e gestualità di Del Vecchio Interrogatorio per la sorella. Domani l’esame dei Ris sui tre coltelli sequestrati

VASTO. Omicidio Del Vecchio: il Gip Stefania Izzi ha accolto la richiesta di proroga dell’incidente probatorio presentata dal perito del Gup, Ferruccio Canfora. La perizia riprenderà il 12 febbraio nel carcere di Torre Sinello. Ad esaminare Marco Del Vecchio, 37 anni, accusato di avere ucciso i genitori con più di cento coltellate non saranno solo i periti Francesco Bruno per la difesa, Roberta Bruzzone per la parte civile, Canfora per il Gip e Giuseppe Orfanelli per la procura. Il comportamento, lo sguardo e la gestualità e le dichiarazioni di Del Vecchio saranno visionate anche dai giudici. I magistrati, infatti, hanno disposto che il confronto fra indagato e periti venga ripreso da una telecamera e da un microfono.

Le immagini serviranno ai giudici per avere una cognizione più accurata delle facoltà cognitive dell’indagato. Nel pomeriggio della stessa giornata i periti ascolteranno Nicoletta Del Vecchio, sorella di Marco e figlia delle due vittime, Adele Tumini ed Emidio Del Vecchio. L’incontro avverrà nello studio legale dell’avvocato di parte civile, Gianni Menna, alla presenza del difensore dell’accusato, l’avvocato Raffaele Giacomucci. I due passaggi saranno fondamentali per conoscere meglio la personalità di Marco Del Vecchio e i suoi rapporti con i genitori e i familiari.

Intanto domani a Roma, nel laboratorio del Ris a Tor di Quinto, saranno eseguite le analisi irripetibili su tre coltelli della famiglia Del Vecchio.Uno dei coltelli venne trovato nelle tasche di Marco dopo l’arresto. Altri due erano nella cucina delle due vittime.

Martedì scorso il sostituto procuratore Giancarlo Ciani ha chiesto la proroga della custodia cautelare. Il 5 febbraio, nel corso dell’udienza camerale nel tribunale, il Gip risponderà alla richiesta. Entro metà febbraio termineranno gli accertamenti. Per appurare se la sera del 17 novembre scorso Marco Del Vecchio fosse in grado di comprendere quello che stava facendo, occorreranno invece 60 giorni a partire dal 12 febbraio. L’indagato nel frattempo resterà in carcere guardato a vista dagli agenti di custodia. L’estrema emotività dell’uomo e i continui attacchi dìansia inducono la magistratura a vigilare sull’accusato per evitare che possa fare del male a se stesso.

Paola Calvano

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