Pescara-Roma, presentato il ricorso al Tar 

Sollevate criticità sulla velocizzazione della ferrovia. Gli avvocati: ecco quali norme sono state violate

CHIETI. Con il ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio, il Comune di Chieti (difeso dagli avvocati Patrizia Tracanna e Marco Morgione) chiede l’annullamento, previa sospensione cautelare, del giudizio positivo sulla compatibilità ambientale per il progetto di fattibilità del primo lotto della velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma, il cosiddetto raddoppio della tratta Interporto d’Abruzzo-Manoppello, e la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti impugnati «onde evitare il consolidarsi a carico del Comune di Chieti di effetti pregiudizievoli», si legge nel provvedimento.
Stamattina alle 10, intanto, è in programma in Comune la seduta congiunta della commissione speciale per studi e inchieste temporanee dedicate al raddoppio della ferrovia e la riunione della III commissione, presiedute da Vincenzo Ginefra e Pietro Iacobitti, con all’ordine del giorno proprio il progetto di fattibilità tecnica ed economica del primo lotto.
Il ricorso, già annunciato nei giorni scorsi, è stato presentato contro tre ministeri (Ambiente e sicurezza energetica, Cultura e Transizione ecologica), Regione Abruzzo e Rete ferroviaria italiana. Il Comune, in particolare, chiama in causa la violazione delle norme e dei principi che imponevano la Vas (Valutazione ambientale strategica) e la Via (Valutazione d’impatto ambientale) sull’intero progetto e non su lotti frazionati «in virtù dell’effetto cumulo tra diversi progetti singoli» e per «eccesso di potere per difetto di istruttoria». Inoltre, gli avvocati del Comune sottolineano la carenza istruttoria e motivazionale nell’esprimere il giudizio positivo di compatibilità ambientale, il «mancato approfondimento istruttorio» e «l’omessa valutazione delle possibili alternative» al progetto, su tutte quelle proposte dai Comuni di Chieti e Manoppello. Tra le criticità evidenziate c’è la demolizione di circa trenta edifici a Brecciarola, il «definitivo sconvolgimento dell’assetto urbano della frazione di Brecciarola», per effetto dell’eliminazione dei passaggi a livello e dell’inserimento delle barriere acustiche, l’«esposizione a stress psico-fisico della popolazione, soprattutto di quella residente in prossimità del tracciato» e il «notevole impatto sull’ambiente e sulla salute» anche per effetto della centrale elettrica Terna funzionale alla nuova linea ferroviaria». (y.g.)
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