Serie B

Verso Pescara-Reggiana, Temelin: «È uno scontro diretto da vincere»

19 Dicembre 2025

L’ex attaccante pescarese della Reggiana: «Delfino nel cuore, sono cresciuto in curva Nord»

PESCARA. Con il Pescara non ha mai giocato, al contrario del padre Vitaliano che ci ha militato per due stagioni dal 1962 al 1964 e poi vissuto dopo il ritiro, ma è lo stesso un doppio ex della sfida con la Reggiana visto che ha guidato l’Under 16 qualche stagione fa. Gianluca Temelin, pescarese classe 1976, ora è l'allenatore dell'Under 14 nonchè il responsabile dell'attività di base del VillaValle, una società dilettantistica bergamasca. Domani sera non si perderà per nessun motivo l'appuntamento televisivo con le due squadre che per tanti motivi hanno segnato la sua carriera calcistica.

Pescara-Reggiana per lei cosa rappresenta?

«Pescara rappresenta il cuore, ci ho vissuto da bambino prima di trasferirmi all'Atalanta e ci torno ogni estate- racconta il 49enne ex attaccante di numerose squadre fra le quali Cremonese, Pro Patria, Spal e Pro Sesto con cui ha realizzato valanghe di gol- Nella Reggiana ho trascorso due stagioni importanti, affrontando tra l'altro il Pescara di Eusebio Di Francesco nelle semifinali dei play off che poi riportarono i biancazzurri in serie B nel 2010. Ricordo ancora lo stadio Adriatico pieno di tifosi ma del resto ci sono cresciuto dentro la curva Nord quando andavo a vedere il Pescara allenato da Giovanni Galeone. Ancora adesso so la formazione a memoria di quella squadra che schierava Gatta, Benini, Camplone, Bosco, Ciarlantini, Bergodi, Pagano, Gasperini, Rebonato, Loseto e Berlinghieri e che dava spettacolo in tutta Italia dovunque giocava».

Per quale ragione non ha mai vestito la maglia della sua città?

«Me lo chiedo ancora oggi, anche se una volta ci sono andato molto vicino. Era subentrata la nuova società con il compianto Peppe De Cecco al posto della famiglia Soglia ma la trattativa in corso per il mio trasferimento al Delfino non si concretizzò. Evidentemente era destino così, comunque ho dei bellissimi ricordi qualche anno dopo nell'esperienza da allenatore del settore giovanile del Delfino. Nel mio gruppo dell'Under 16 c'erano i vari Borrelli, Pompetti e Pavone che in seguito sono diventati tutti professionisti. Che soddisfazione vederli giocare da protagonisti in serie A e serie B».

Venendo ai giorni nostri, come vede il Pescara nella lotta alla conquista della salvezza?

«Senz'altro sarà fondamentale, prima del mercato, restare aggrappati al treno delle squadre che precedono di qualche punto. Poi, con qualche rinforzo giusto e il recupero degli infortunati, si potrà tentare l'impresa. Certo, saranno decisivi gli scontri diretti e quello con la Reggiana di domani è uno scontro diretto».

Ha notato dei miglioramenti con il cambio di guida tecnica da Vivarini a Gorgone?

«Rispetto a un mese fa sono più fiducioso perchè le prestazioni della squadra ci sono sempre state, pur se accompagnate solo in parte da risultati positivi. Non potrà sempre girare storto, il campionato è ancora lungo e con i tre punti per vittoria si fa presto a recuperare. Basta un filotto di risultati positivi e il resto lo farà l'entusiasmo del pubblico che sa trascinare la squadra nei momenti importanti».

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