desiati e sigismondi

Piani di recupero e norme Prg «Caos nella programmazione»

VASTO. Piani particolareggiati il cui iter, benché iniziato da diversi anni, non si è mai concluso, vizi nell’approvazione delle norme tecniche (Nta) del piano regolatore, inesistenza di...

VASTO. Piani particolareggiati il cui iter, benché iniziato da diversi anni, non si è mai concluso, vizi nell’approvazione delle norme tecniche (Nta) del piano regolatore, inesistenza di programmazione nella pianificazione. Le minoranze consiliari dipingono un quadro a tinte fosche della situazione urbanistica in città, elencando una ad una le pecche dell’amministrazione comunale in un settore che nel 2006 è stato il cavallo di battaglia del centrosinistra. La disamina delle tante problematiche che attendono risposte è stata fatta ieri da Massimo Desiati (Progetto per Vasto) e Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia), nell’aula consiliare del Comune, alla presenza di una quindicina di tecnici riuniti nell’Associazione di professionisti del Vastese presieduta dall’architetto Laura D’Alessandro.

«A Vasto non si sa cosa è possibile fare o non fare», attacca Desiati, «le incertezze nella interpretazione delle norme tecniche rendono difficile il lavoro dei professionisti che lamentano anche l’estrema lentezza nella istruttoria delle pratiche e nel rilascio dei permessi». Ma è sulla mancanza di programmazione che il consigliere va giù duro. «Il vero nodo è la pianificazione», insiste Desiati, «si avverte la necessità di una variante al piano regolatore, che è stato uno dei punti programmatici del centrosinistra, ma di cui non si parla ormai più». Sigismondi parla di «mancanza di regole a causa di una maggioranza che si è incartata su tutti gli strumenti di programmazione: piano particolareggiato del centro storico, piano spiaggia, norme tecniche di cui ci sono state tre versioni». Nel mirino le procedure. «Non si capisce quale iter l’amministrazione comunale stia seguendo per il piano di recupero del centro storico», sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia, «ci sono precise responsabilità che fanno capo alla politica e a rimetterci sono i tecnici, i cittadini e i costruttori che, ciliegina sulla torta, si sono visti aumentare gli oneri concessori. Una salassata».

Anna Bontempo

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