Piccinini si dimette dal Comitato porto «L’ente è ignorato»

L’esperto dello scalo marittimo lascia l’ufficio di presidenza «Siamo inutili visto che il sindaco D’Ottavio accentra tutto»

ORTONA. L’esperto-tecnico di portualità, Claudio Piccinini, si è dimesso dal Comitato porto di Ortona, organo consultivo-propositivo del Comune. Piccinini, che lavora nell’ambito marittimo offshore, faceva parte anche dell’Ufficio di presidenza del Comitato porto. Le sue dimissioni sono state comunicate al sindaco della città, Vincenzo D’Ottavio e al presidente del Comitato porto, Ennio Tiberio. «Prendo atto che il sindaco», si legge nella missiva di Piccinini, «tende a rendere inutile la funzione del Comitato porto, come d’altronde tende ad ignorare tutti gli enti in funzione al Comune. Purtroppo constato anche che il Comitato stesso non riesce a produrre un indirizzo concreto per il miglioramento e lo sviluppo della gestione portuale. Ciò premesso con modestia e fermezza», continua, «ritengo giusto dimettermi dagli incarichi di consigliere e membro dell’ufficio di presidenza in quanto dissento dall’atteggiamento accentratore del sindaco e della gestione poco collegiale del presidente. In fondo», conclude, «il tempo trascorso e l’avvicendamento politico non ha prodotto la forma di democrazia partecipata che si sperava ma solo il cambio della guardia».

Di fronte a tutto ciò, la domanda da porsi è come mai il sindaco D’Ottavio oltre al Comitato porto ha sentito la necessità di avere vicino a sé un ulteriore gruppo di esperti di porti e materie portuali? Non si mette assolutamente in discussione la competenza e professionalità di questo staff di esperti del primo cittadino, ci mancherebbe altro, ma questo gruppo era opportuno o necessario considerando già l’esistenza del Comitato porto? Inoltre, la questione più dibattuta dalla politica inerente il porto di Ortona è il dragaggio dei fondali, tema importante, ma che non può essere l’unico, in quanto bisogna studiare e concretizzare seriamente come incrementare lo sviluppo dello scalo marittimo della regione, di livello nazionale e internazionale, a 360 gradi. È ovvio che i problemi del porto non possono essere risolti solo dall’amministrazione locale, ma richiede l’intervento anche delle realtà sovraordinate.

Lorenzo Seccia

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