Pilkington e Denso nuove fermate per la fine del mese

Il 20 vertice sindacati-imprese per una settimana di stop Gruppo Valsinello, lavoratori senza stipendio

VASTO. Nuove fermate in arrivo a fine mese sia per Denso che per Pilkington. Visto l’andamento del mercato dell’auto è probabile che entrambi i colossi lavorino a ritmi ridotti per una settimana. Il 20 novembre i sindacati incontreranno i dirigenti Pilkington per avere conferme e in caso affermativo stabilire quanti lavoratori e per quanti giorni resteranno a casa con i contratti di solidarietà. Tutto questo mentre cresce la preoccupazione per le sforbiciate che Nsg, capogruppo Pilkington, sta facendo in tutti gli stabilimenti europei associati. A gennaio verrà spento il float di Porto Marghera e i sindacati veneti accusano l’azienda di usare la Flovetro di San Salvo come grimaldello. E il 20 novembre tornano a riunirsi nella sede di Assindustria anche i sindacati e i rappresentanti del Gruppo Valsinello. «La situazione sta diventando drammatica. Da 3 mesi i lavoratori del gruppo, dimostrando grande serietà e disponibilità, continuano a lavorare senza prendere lo stipendio perché la banche non concedono liquidità», segnala Primiano Biscotti della Cisl. Intanto in contrada Zimarino prosegue la protesta dei lavoratori del Cotir da 7 mesi senza paga. Le risposte rassicuranti dell’assessore Mauro Febbo non convincono affatto i sindacati.

Pilkington. Nippon Sheet Glass è decisa a risanare i propri bilanci. Per farlo riduce costi e posti di lavoro. Dopo Finlandia e Svezia, Nsg ha annunciato ai sindacati l’intenzione di spegnere entro gennaio 2013 gli impianti di Porto Marghera. La notizia ha scatenato una guerra fra poveri. Secondo i sindacati veneti Pilkington userebbe Flovetro come grimaldello per spazzare via Marghera. «Non è assolutamente così», afferma Arnaldo Schioppa, segretario provinciale della Uil. «Ogni stabilimento viene considerato a sè e comunque la concorrenza non è in Italia». E in effetti i nuovi investimenti del gruppo guardano soprattutto alla Polonia e alla Spagna. Motivo questo di grande preoccupazione anche a Piana Sant’Angelo.

Valsinello. E stanno vivendo momenti drammatici anche i lavoratori del Gruppo Valsinello. Purtroppo l’aiuto delle banche non arriva. «Sono ormai tre mesi che i lavoratori non prendono lo stipendio. Con grande serietà continuano a lavorare ma la situazione sta precipitando. I lavoratori non possono continuare a campare d’aria», affermano Primiano Biscotti (Cisl) e Mario Codagnone (Cgil).

Cotir. Gli stipendi arretrati per i 29 lavoratori del Cotir sono addirittura sette. Da più parti la Regione viene invitata a versare ai ricercatori almeno una parte degli emolumenti arretrati. Febbo continua a rassicurare che presto la vicenda sarà risolta. Il tono usato in questi giorni dal titolare della delega regionale all’agricoltura però ha fatto infuriare i sindacati. «Le polemiche fatte dall’assessore ci sembrano quantomeno inopportune vista la delicatezza della situazione. Ricordiamo a Febbo che la Regione è la maggiore azionista dei centri di ricerca e come tale era stata invitata a un incontro il 12 ottobre scorso da tutti i sindacati, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. Non sono arrivate risposte. Torniamo a invitare Febbo a predisporre prima possibile le procedure per risolvere il problema delle mensilità non retribuite», scrive in una nota Ada Sininberghi, segretaria generale della Flai-Cgil.

Paola Calvano

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