san salvo

Porto, deserta l’asta di acquisto delle quote

SAN SALVO. «La decisione di mettere in vendita le quote del porticciolo turistico? Una scelta soprattutto politica per non esporre il Comune, che deve concentrarsi sui servizi pubblici essenziali,...

SAN SALVO. «La decisione di mettere in vendita le quote del porticciolo turistico? Una scelta soprattutto politica per non esporre il Comune, che deve concentrarsi sui servizi pubblici essenziali, ad un rischio imprenditoriale».

Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, spiega le ragioni che hanno indotto l’ente a procedere all’ennesima capitalizzazione delle quote per cedere il 15,10% del capitale sociale, per un importo pari a 248.835 euro, per consentire l’ingresso di altri privati.

L’asta è andata deserta: alla scadenza del termine per l’apertura delle buste nessuna offerta è stata presentata. Significa che il Comune resterà socio? «No, perché c’è un accordo con la società Marinelle che si è impegnata a rilevare le quote del Comune nel caso in cui l’asta fosse andata deserta», spiega il sindaco, che ripercorre tutte le tappe di una operazione che ha cominciato a muovere i primi passi con la precedente giunta di centrosinistra guidata da Gabriele Marchese.

Il primo piano di capitalizzazione risale al 2010: in quella occasione l’ente, che all’epoca era socio al 51%, decise di ridurre le quote, consentendo l’ingresso di altri soggetti privati, alcuni dei quali con quote rilevanti.

Il secondo passaggio si è concretizzato circa un anno fa con l’ulteriore riduzione dal 21 al 15,10% legato a un progetto per la valorizzazione del porto, non più solo ricovero per le barche, ma una piazza sul mare per rilanciare il turismo a San Salvo Marina.

Nei mesi scorsi la decisione di uscire dalla compagine sociale, dando piena attuazione a una decisione del consiglio comunale. Rientra in quest’ottica l’indizione dell’asta andata deserta per mancanza di offerte.

«Una partecipazione minoritaria del Comune non ha alcun vantaggio per l’ente che deve concentrarsi sui servizi pubblici essenziali e il porto, che richiede interventi continui di manutenzione, non rientra tra questi», sostiene Magnacca, «questo non significa che l’amministrazione si disinteresserà dell’infrastruttura. Al contrario sarà sempre presente, pronta a valutare le scelte”.

Il sindaco Magnacca non lesina, infine, critiche alla precedente gestione. «Prima che subentrasse il nuovo consiglio di amministrazione sono stati fatti degli errori», sostiene il primo ciddaino, «sia per quanto riguarda le modalità di finanziamento, sia per l’assenza di gare ad evidenza pubblica. Per non parlare dei posti barca venduti a prezzi troppo bassi», conclude il sindaco. (a.b.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA