Porto, l’ampliamento non decolla «È ora che intervenga il ministero»

I lavori finanziati per 7,65 milioni di euro sono ancora fermi nonostante l’appalto sia stato aggiudicato L’assessore regionale Magnacca: c’è la Struttura di missione che valuta l’adempimento degli obblighi
VASTO. Il caso del porto di Punta Penna e i lavori di ristrutturazione e ampliamento che non partono potrebbe presto essere affidato alla cosiddetta “Struttura di missione”, ossia la struttura istituita con decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nel 2015 con compiti di indirizzo strategico e a supporto delle funzioni di alta sorveglianza. È quanto sperano accada gli industriali che lavorano con e per Punta Penna. A confermare che la capacità di avviare i lavori è affidata alla Struttura di missione è l'assessore regionale, Tiziana Magnacca. «Quando ci sono ritardi, la Struttura di missione valuta se si è adempiuto con diligenza alle obbligazioni. Le valutazioni successive spettano alla Zes unica di Roma con cui», specifica Magnacca, «la Regione sta interloquendo e che ha la piena ed esclusiva responsabilità delle opere. La Regione sta sollecitando le opere ed in particolare quelle più critiche di contrada Saletti e quelle del porto di Vasto. La Regione, pur non avendo più alcuna competenza, sta lavorando per l'accordo che ci consentirebbe di mettere a disposizione ogni migliore energia e risorsa per dare sostegno alla Zes unica di Roma. Personalmente, ciò che ritengo prioritario è non disperdere una grande occasione per dotare di nuove infrastrutture il territorio. Un progetto», tiene a sottolineare l'assessore regionale, «sul quale il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha puntato molto intravedendo in queste opere un’occasione per creare competitività e modernità».
Il finanziamento di 7 milioni 650mila euro per il potenziamento e ampliamento della banchina di levante e del molo martello venne annunciato a maggio 2023. La Regione definì il lavoro indispensabile per consentire a Rfi (Rete ferroviaria italiana) di realizzare il collegamento su rotaia. Stando al progetto, la banchina dovrebbe passare dagli attuali 53 metri a 60. L'efficientamento del porto e il miglioramento del sistema intermodale di trasporto merci sono condizioni di attrattività per le imprese. «Noi chiediamo si faccia il possibile per sbloccare questa situazione di stallo», ribadisce l'imprenditore Emidio Salvatorelli. «Vasto ha un senatore (Etelwardo Sigismondi, ndc), un assessore regionale (Tiziana Magnacca, ndc), un consigliere regionale (Francesco Prospero, ndc) e il presidente della Provincia (Francesco Menna, ndc): dovrebbero aiutarci ad avere chiarezza, spiegazioni e soluzioni. Noi imprenditori e cittadini di Vasto, così come tutti gli operatori portuali che altro strumento democratico possiamo invocare per avere trasparenza e informazioni chiare su quanto e quando c'è da fare al porto? Confidiamo», conclude Salvatorelli, «nei rappresentanti delle istituzioni».