Prostitute in una casa del centro di Lanciano: il proprietario finisce a processo per favoreggiamento

22 Maggio 2025

Nei guai un 59enne, difeso dal sindaco-avvocato Paolini. Il pm: «Era consapevole di ciò che avveniva». L’appartamento dato in affitto in nero a 50 euro al giorno

LANCIANO. Ha affittato un appartamento in nero, secondo la procura di Lanciano, per consentire all’interno che delle donne si prostituissero. Con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione all’interno di case per appuntamento, che per la legge Merlin sono abolite dal 1958, andrà a processo il prossimo 24 febbraio 2026 un 59enne di Lanciano, difeso dall’avvocato Filippo Paolini. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal giudice per le udienze preliminari Giovanni Nappi.

Secondo l’accusa, in aula il pubblico ministero Miriana Greco, l’uomo avrebbe concesso un appartamento di sua proprietà in via Rosato in affitto, per 50 euro al giorno, in nero ad una donna per consentire al suo interno lo svolgimento dell’attività di meretricio, di prostituzione, che sarebbe andata avanti nei mesi di luglio e agosto 2020.

Un processo che si preannuncia complesso perché la procura dovrà dimostrare che l’uomo effettivamente sapesse dell’attività e che magari ne ricava anche dei soldi, mentre la difesa sostiene che il 59enne sarebbe sanzionabile per aver affittato una casa in nero, ma non avrebbe altre colpe perché ignorava cosa la donna facesse nell'appartamento. Episodio dunque da chiarire nel processo che partirà il 24 febbraio 2026, non si sa però dove, se al tribunale di Lanciano o a quello di Chieti.

«In teoria il processo si farà a Chieti essendo il nostro tribunale, come quelli di Avezzano, Sulmona e Vasto chiuso al 31 dicembre 2025 e non c’è ancora una proroga», spiega il sindaco Filippo Paolini che segue la vicenda della soppressione dei presidi di giustizia da tempo. Nell’ultimo incontro con il ministro Carlo Nordio, due settimane fa a Roma, era stato assicurato che “a breve ci sarebbe stato il disegno di legge per stabilizzare i quattro tribunali abruzzesi, accompagnato da una proroga tecnica per garantire la continuità dell’attività oltre il 2026”, ma della proroga non c’è traccia e questa va fatta entro giugno.

Inoltre il tribunale di Lanciano perderà a breve due giudici, che non vengono ancora rimpiazzati. Altra questione che solleva il caso giudiziario è il problema delle case di appuntamento in città. Lamentele non solo al sindaco sono arrivate da diversi residenti del centro storico, continuamente disturbati dall'andirivieni di clienti in case di appuntamento. Residenti che hanno presentato anche degli esposti; anni fa ci furono pure 3 arresti proprio per un giro di sfruttamento della prostituzione nel centro storico da parte dei carabinieri».

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