Provincia, no alle quote rosa

Non passa neanche la proposta di ridurre gli assessori

CHIETI. Il consiglio provinciale boccia l'idea delle quote-rosa in giunta come proposto, attraverso un ordine del giorno, dal capogruppo dell'Idv Eliana Menna. La maggioranza di centrodestra, poi, respinge anche l'emendamento presentato da una sua consigliera, Carla Di Biase (Pdl). In aula scoppia la bagarre. L'opposizione attacca e il presidente Enrico Di Giuseppantonio cerca di sminuire il caso ricordando il tentativo di mediazione, non andato buon fine, effettuato in accordo con l'assessore alle pari opportunità Gianfranca Mancini.

«Parliamo di un semplice ordine del giorno che, anche nel caso in cui fosse stato accolto, rischiava di restare lettera morta perché occorre una modifica dello statuto dell'ente. Comunque se ci saranno le condizioni», afferma Di Giuseppantonio, «sono pronto a riprendere il discorso. Dal punto di vista politico sono convinto sostenitore della presenza delle donne nelle liste elettorali e negli esecutivi così come va predicando da tempo l'Udc».

Ma le parole del presidente celano a fatica il tumulto interno alla coalizione di centrodestra. Che anche nel consiglio provinciale di martedì pomeriggio ha disquisito a lungo esprimendo punti di vista spesso distanti tra gli stessi consiglieri di maggioranza. Non a caso il capogruppo dell'Idv definisce la maggioranza debole e frammentata accusandola di aver rifiutato anche la riduzione del numero degli assessori da dieci a sette. Uno dei primi punti trattati dal consiglio provinciale.

«Il centrodestra», spiega Menna, «prima non si è mostrato disponibile a ridurre il numero degli assessori nonostante tutti in aula abbiano sostenuto che oggi più che mai la politica deve dare segnali concreti. Dopodiché è arrivato un altro autogol che è l'emblema di una maggioranza davvero allo sbando».

Chiaro il riferimento alla richiesta del capogruppo dell'Idv di introdurre le cosiddette "quote rosa" nell'esecutivo. Ipotesi che ha innescato un'accesa discussione nella sala del consiglio provinciale tra fautori e contrari. La consigliera del Pdl Carla Di Biase ha tentato, invano, di rasserenare gli animi emendando l'ordine del giorno presentato dall'Idv e chiedendo quote rosa nell'esecutivo nella misura del 40%. Anche qui nulla di fatto e nell'aula sono volate parole grosse.

«Il presidente Enrico Di Giuseppantonio», riprende Menna, «era disponibile al confronto sull'argomento ma davanti al triste spettacolo dei suoi consiglieri, che si sono accusati e smentiti reciprocamente, ha dovuto astenersi sia dal voto del mio documento che dell'emendamento firmato, peraltro, da un consigliere di centrodestra».

Il capogruppo dell'Idv parla di beffa. «Il centrodestra pontifica spesso sul binomio donne e politica a livello nazionale e locale e poi boccia una proposta avanzata dall'unica donna del Pdl», attacca Menna, «dimostrando ancora una volta che su questo tema tutti parlano ma nessuno opera concretamente per superare il dislivello culturale e storico che il nostro Paese continua a portarsi dietro». Il consigliere di maggioranza in quota Pdl Carla Di Biase sembra piuttosto delusa e amareggiata dall'esito del consiglio provinciale. «Sono rammaricata», dice, per l'occasione perduta dalla mia maggioranza».

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