La conferenza sui risultati dell'inchiesta Unidav

CHIETI / DOCENTE ARRESTATO

"Quella nomina fuorilegge del prof bocciato all'esame"

Cilli, ai domiciliari, sott'accusa per l'incarico dal oltre 2.500 euro al mese: tra i tredici indagati un ex rettore, i membri di senato accademico e Cda

CHIETI. Non solo soldi spariti all’estero: dall’inchiesta sull’università telematica di Torrevecchia Teatina è venuta fuori almeno una nomina illegittima di un professore straordinario, «deliberata in completa violazione di legge per finalità puramente clientelari», dice il procuratore capo Francesco Testa. L’incarico finito nel mirino di carabinieri e finanza è quello affidato ad Antonio Cilli, 55 anni, di Città Sant’Angelo, da ieri mattina agli arresti domiciliari: ha percepito uno stipendio mensile netto di 2.563 euro. Tutto è partito da una segnalazione di Luigi Capasso, presidente del consiglio di amministrazione dell’Unidav in carica, «che comunicava di aver individuato numerose anomalie correlate all’individuazione e alla nomina dei professori straordinari incardinati nel corso di laurea in giurisprudenza». Il 20 settembre del 2018 il pm Giancarlo Ciani ha ascoltato come testimone Sergio Caputi, rettore dell’università d’Annunzio, da cui l’Unidav dipende. Il tema affrontato è stato quello dei professori straordinari.

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«Visto che ne siamo stati assolutamente tenuti all’oscuro», ha raccontato Caputi, «è stata inviata una diffida da parte dell’università e, per conoscenza, alla Fondazione per non procedere all’assunzione di tali docenti». La lettera è partita perché, «nel caso di inadempimento nel pagamento delle prestazioni di questi professori, l’onere economico sarebbe ricaduto sulla d’Annunzio». Il rettore ha aggiunto: «Riguardo alle nomine dei professori straordinari, nutro serie perplessità circa la sussistenza dei requisiti». E qui Caputi ha tirato fuori la nota della Società italiana di filosofia del diritto in cui si fa riferimento «alla nomina del prof Cilli e si rappresenta il vivo sconcerto inerente a detta nomina in ragione dell’avvenuta bocciatura dell’allora candidato Cilli nell’abilitazione scientifica nazionale come professore associato nel settore in oggetto; solo per scrupolo evidenzio che il professore associato è una fascia inferiore rispetto a quella dello straordinario/ordinario».

Antonio Cilli, docente dell'Unidav

Così sotto inchiesta, con l’accusa di abuso d’ufficio, oltre a Cilli sono finiti membri del senato accademico (Lucia Genovese, Faustina Guarriello, Saverio Santamaita e Massimo Sargiacomo), l’ex rettore della d’Annunzio Franco Cuccurullo (in qualità di membro del senato accademico e del Cda di Unidav) e i membri del consiglio di amministrazione di Unidav (Tommaso Marvasi, Alberto Rimicci, Angelo Ambrosio e Francesco Montera). «La condotta», scrive il gip, «appare essere stata dolosamente preordinata quantomeno da Cilli e Rimicci. A carico degli altri coindagati non sembra sussistano gravi indizi di colpevolezza, per il solo fatto della possibile illegittimità dell’atto, quantomeno sul piano del dolo intenzionale».

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