Ragazzina pestata a Chieti, sindaco sconcertato dalla ferocia: «Scena filmata con intento punitivo, senza timore delle conseguenze»

Si è detto sconcertato il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, davanti al video che riprende l'aggressione di una 14enne da parte di altre due ragazzine, più o meno coetanee, che la colpiscono alla testa e al volto. La quattordicenne è in ospedale, con una prognosi di venti giorni. (Nella foto, un’immagine tratta dal video del pestaggio)
CHIETI. Si è detto sconcertato il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, davanti al video che riprende l'aggressione di una 14enne da parte di altre due ragazzine, più o meno coetanee, che la colpiscono alla testa e al volto nella zona della Villa comunale, episodio avvenuto in città sabato scorso, 5 luglio. La quattordicenne è da ieri in ospedale, con una prognosi di venti giorni. "Oltre alla ferocia, colpisce la determinazione con cui le minori hanno filmato la scena per postarla sui social con un preciso intento punitivo, privo del timore delle conseguenze e anche di compassione verso la difficoltà e la sofferenza della vittima" dichiara il sindaco. Da mesi, ricorda, "abbiamo attivato con le scuole e le associazioni che si occupano di disagio giovanile un tavolo per promuovere iniziative su questo tema. È un episodio che manifesta la gravità dell'allarme disagio sui giovani, questa volta preadolescenti, in età giovanissima, cosa che ci allarma ancora di più sia come istituzioni sia come genitori - continua il primo cittadino - Su bullismo e cyberbullismo c'è già un ottimo lavoro svolto dalle scuole di ogni ordine e grado della nostra città, ma a fronte della realtà vissuta sia fra i ragazzi sia dalle associazioni che trattano il tema, ci è sembrato opportuno rafforzare queste azioni e coinvolgere tutto il mondo associativo che opera sul disagio, compresi i club service, per potenziare con ulteriori azioni la sensibilizzazione".
Secondo Ferrara "bisogna intervenire sulle origini di certi comportamenti, ma anche sull'omertà di chi assiste senza denunciare e sulla paura di chi subisce e non racconta ai genitori o a chi potrebbe intervenire, fatti e situazioni. A questo vanno affiancate azioni per un appropriato uso dei social, per le conseguenze di utilizzi violenti o capaci di veicolare odio, violenza, discriminazione e per il controllo che deve esserci, specie quando l'età di chi si rende artefice di tali casi è così bassa. Siamo certi che le istituzioni che stanno trattando il caso adotteranno tutte le azioni e le cautele possibili, il Comune farà la sua parte, sul fronte della sensibilizzazione, per il bene di tutti i nostri ragazzi e ragazze e delle loro famiglie".