Relitto Costa Concordia Micoperi avvia il recupero

Lunedì la società con sede a Ortona proverà a raddrizzare la nave da crociera che nel 2012 si schiantò sulle coste dell’Isola del Giglio. Ecco le fasi dell’intervento

ORTONA. «Se non ci saranno eventi straordinari, come le condizioni meteo-marine sfavorevoli, proveremo a raddrizzare la Concordia lunedì 16 settembre». È questo il giorno stabilito per la difficile operazione di recupero del relitto della Costa Crociera, nave passeggeri naufragata, tragicamente, il 13 gennaio 2012 sulle coste dell’Isola del Giglio, comunicato dal general manager della Micoperi di Ravenna, Silvio Bartolotti, che con la società americana specializzata, la Titan, ha costituito il consorzio d’imprese “Titan Micoperi” che da più di un anno sta lavorando, per conto di Costa, per liberare la mastodontica nave da crociera dallo scoglio su cui è incagliata e raddrizzarla.

Successivamente, il consorzio cercherà di sistemare la Concordia in maniera da farla galleggiare e, infine, nella primavera prossima trainarla nel porto di destinazione per la sua rottamazione. «È un’operazione unica nel suo genere», spiega Bartolotti, «il giorno del recupero del relitto avremo gli occhi del mondo puntati addosso, in quanto questo evento sarà seguito sul posto da 400 giornalisti e operatori televisivi accreditati per l’occasione». Lei si sente emozionato? «Più che io, lo siamo tutti considerando la straordinarietà dell’evento. Abbiamo cercato di prevedere tutto o quasi», sottolinea il presidente della Micoperi dal tono calmo e sicuro, «se siamo stati bravi, saranno i posteri a dirlo».

L’operazione di raddrizzamento della Concordia vedrà l’impegno di circa 450 addetti che lavoreranno, ovviamente, in maniera coordinata e sistematica per raggiungere il difficile obiettivo, ossia quello di rimettere in posizione corretta la nave che da troppi mesi giace su un fianco. L’operazione avverrà in una sola giornata e si snoderà in tre fasi, racconta il responsabile di Costa per la Concordia, Franco Porcellacchia, al giornalista dell’Espresso Mario Lancisi. La prima sarà quella di disincaglio del relitto dai due speroni di roccia su cui è adagiato. Seguirà la rotazione di circa 20 gradi indotta dal tiro dei cavi. Infine, nella terza fase, il relitto proseguirà il processo di rotazione fino al raggiungimento della posizione verticale, favorita dall’immissione di acqua negli undici cassoni.

Bartolotti molto legato a Ortona in quanto nel porto Micoperi ha la base operativa da tanti anni, anticipa che sarà in città forse a fine mese per presentare alla città le nuove iniziative che la società ha messo in campo sul territorio.

Lorenzo Seccia

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