Reparti danneggiati, si cercano soluzioni 

Schael in visita al San Pio: «La sanità non può essere terreno di scontro, dobbiamo garantire il diritto di tutti alla salute»

VASTO. Il malato è grave e, prima possibile, va fatta una diagnosi e trovate le cure. Il malato è l’ospedale San Pio al cui capezzale, ieri mattina, è arrivato il direttore generale della Asl, Thomas Schael, che ha invitato tutti alla collaborazione. Scongiurato per il momento il trasferimento a Termoli dei reparti danneggiati dal cedimento dei soffitti. Sottoposta a verifica la risonanza magnetica: per fortuna l'apparecchio diagnostico è risultato in ottimo stato. Intanto da più parti arrivano appelli di unità alla politica su una questione importante come la sanità. «Togliete l’ospedale dalla propaganda elettorale», è l’appello del primario di Radiologia, Maria Amato. «Tutte le componenti, locali e regionali, politiche e sanitarie», ha chiesto il consigliere regionale Pietro Smargiassi (M5S), si siedano attorno ad un tavolo e chiariscano, una volta per tutte, le sorti del San Pio di Vasto. I cittadini sono stufi del continuo balletto di responsabilità tra il centrodestra e il centrosinistra».
LA VISITA DEL MANAGER. «Analizzare, consolidare, riaprire», ha detto Schael al termine della visita. «Bastano tre parole per definire il perimetro operativo nel quale ci muoveremo». Il sopralluogo al San Pio è avvenuto alla presenza del direttore sanitario aziendale, Angelo Muraglia, del direttore dell’unità Investimenti e patrimonio, Filippo Manci, e dei tecnici incaricati di eseguire i rilievi nei reparti interessati dal crollo di una parte di solaio, Chirurgia e Sala parto. Salva l’attività chirurgica con il trasferimento dei posti letto negli spazi lasciati liberi dalla Geriatria, accorpata alla Medicina, mentre i parti in urgenza saranno assistiti in sala operatoria. Per quelli ordinari è in corso un confronto con l’assessore regionale alla salute, Nicoletta Verì, il direttore del Dipartimento salute, Claudio D’Amario, il Comitato percorso nascita della Regione, il ministero della Salute, in particolare con la responsabile dei Punti nascita, Angela De Feo, affinché possa essere trovata e condivisa una soluzione che consenta a tutte le donne di partorire a Vasto, ma in condizioni di assoluta sicurezza. «La sanità», ha concluso Schael, «non può essere terreno di scontro né di contrapposizione. Dobbiamo essere tutti responsabili e andare avanti insieme per continuare a garantire il diritto alla salute dei cittadini di questi territorio».
IL PRIMARIO AMATO. Maria Amato è stata uno dei primi medici ad intervenire per evitare che l’allagamento di mercoledì provocasse danni ancora più grandi. Ieri mattina i tecnici della Philips al termine della perizia sulla risonanza magnetica che si era bagnata, dopo i test di prova, hanno autorizzato la riaccensione del macchinario. «Stiamo lavorando regolarmente», conferma la Amato, «Radiologia non è stata toccata per fortuna». Poi il primario lancia un appello: «Da operatore e, come tutti, potenziale fruitore della sanità, faccio un appello a chi governa. Togliete il San Pio dalla propaganda elettorale e affrontate tutti insieme il problema. Superate le liti i partito e i gruppi perché non c'è più tempo.
IL CONSIGLIERE REGIONALE. La situazione viene stigmatizzata anche dal consigliere regionale Pietro Smargiassi(M5S). «Anziché puntare il dito sull’altro», annota il consigliere, «agite prima che qualcuno si faccia davvero male in un luogo in cui i pazienti dovrebbero essere curati. Gli interventi strutturali sono solo la punta dell’iceberg». Smargiassi chiede di conoscere i piani economici nell’imminente futuro che riguardano il San Pio. «Sarebbe utile conoscere i piani di rafforzamento e implementazione di personale».
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