Rita Febbo vice sindaco chiuso il caso Di Paolo
Di Primio nomina una dirigente della Provincia a numero due della giunta dopo il siluramento del leader di Giustizia sociale che si era ridotto lo stipendio
CHIETI. Maria Rita Febbo, dirigente del quarto settore, politiche del Lavoro formazione professionale e pari opportunità della Provincia, è il nuovo vice sindaco della città. La scelta del sindaco Umberto Di Primio sarà ufficializzata stamane dopo che ieri il primo cittadino ha comunicato la sua decisione ai partiti di maggioranza. Nessun politico, quindi, prenderà il posto del defenestrato Bruno Di Paolo, leader di Giustizia sociale. Il sindaco, come confermato indirettamente ieri mattina, ha optato per un professionista esterno.
«Il nuovo vice sindaco» aveva ribadito Di Primio «non sarà un politico. Detto e fatto. La poltrona di vice, da lunedì, salvo improbabili ripensamenti dell’ultima ora, sarà occupata dalla dottoressa Maria Rita Febbo, sessantenne con una grande esperienza alle spalle nella pubblica amministrazione anche in qualità di segretario comunale a palazzo d’Achille.
Sebbene il cognome faccia pensare l’esatto contrario, non c’è alcun grado di parentela con l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo. Al neo vice sindaco, che con ogni probabilità riceverà una delega al Personale, il compito arduo di rinsaldare le fila di una coalizione di centro destra distratta litigiosa e piuttosto sfilacciata. Ma non sarà facile. A quanto pare, la scelta del sindaco ha spiazzato, e non poco, i consiglieri comunali che, dopo la spallata a Di Paolo, puntavano a ottenere un incarico da Di Primio in cambio della fedeltà giurata in Consiglio.
Questo non è accaduto e adesso bisognerà vedere cosa succederà. Coloro che sono usciti più delusi dalla stanza del sindaco sono stati i cinque consiglieri di area centrista con a capo Gianni Di Labio, del Popolo di Chieti, uno dei principali candidati alla poltrona di vice sindaco. Non sono sembrati troppo felici neanche gli scontenti del Pdl, a partire dal vice presidente del consiglio Dario Marrocco che confidava in una chiamata del sindaco. Piuttosto improbabile, comunque, in quanto il Pdl vanta una nutrita schiera di assessori.
In attesa delle motivazioni ufficiali del sindaco, che ha etichettato la sua neo vice come «persona seria e preparata, capace di dare un ottimo contributo alla causa», c’è molta curiosità nel verificare il nuovo assetto della variegata coalizione. È chiaro che la vice sindaco, politicamente parlando, non potrà controllare nessun consigliere durante le sedute consiliari. Problema serio per una maggioranza che, in rapida successione, ha già perso il sostegno di Fli e Giustizia sociale e che voterà le delibere in piena autonomia.
Jari Orsini
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