la storia nel libro di lorentini 

Ritrova gli atti dello zio internato a Casoli

CASOLI. Ritrova i documenti dello zio internato nel campo fascista di Casoli che in seguito fu liberato nel ’45 dal campo di concentramento di Bergen Belsen, Germania. L’internato si chiamava...

CASOLI. Ritrova i documenti dello zio internato nel campo fascista di Casoli che in seguito fu liberato nel ’45 dal campo di concentramento di Bergen Belsen, Germania. L’internato si chiamava Salomone Afnaim, nato a Istanbul il 25 marzo 1903; è uno dei 108 “ebrei stranieri” internati nel campo fascista di Casoli la cui storia è stata ricostruita minuziosamente nel libro “L’ozio coatto” di Giuseppe Lorentini che è anche il responsabile e curatore del Centro di documentazione on line www.campocasoli.org dove sono conservati interamente tutti i fascicoli personali degli internati del campo.
Storia nella storia: la madre di Sultana Razon, moglie del compianto oncologo di fama internazionale Umberto Veronesi, è Regina Afnaim, sorella di Salomone, l’internato a Casoli. È la signora Margherita Dana a scoprire il fascicolo di Salomone Afnaim. «Partendo dai racconti di mio papà», dice, «internato con la sua famiglia a Bergen Belsen all’età di 11 anni, cercando di ricostruire la storia di tutti i suoi famigliari, casualmente e con grande stupore ho scoperto il sito “campocasoli”. Qui ho ritrovato un pezzo di storia appartenente a uno zio di mio padre che fu prigioniero in questo campo dal 1941 al 1942. Le vicende vissute, raccontate e tramandate hanno preso forma grazie alla ricerca accurata dei documenti riportati alla luce e pubblicati da Giuseppe Lorentini che desidero ringraziare di tutto cuore».
«La ricerca e quindi il sito di Lorentini», dice il sindaco Massimo Tiberini, «sono riusciti a catalizzare su Casoli, non solo l’attenzione della comunità storico scientifica, ma anche quella di un sempre più crescente numero di persone, particolarmente sensibili al tema della memoria e del ricordo della Shoah». (m.d.n.)
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