«No all’estrazione del gas»: a Bomba la marcia delle 700 fiaccole

La manifestazione per il progetto contestato. Tanti i sindaci e gli ambientalisti mobilitati: «Rischi enormi, il territorio fragile»
BOMBA. Il territorio ha fatto sentire la sua voce. Sindaci, associazioni, partiti e cittadini hanno partecipato alla manifestazione organizzata dal Comune di Bomba e dal comitato “Gestione Partecipata Territorio” per dire «no» all’estrazione di gas a Bomba e «sì» all’idroelettrico sostenibile e condiviso. In prima fila il sindaco di Bomba, Raffaele Nasuti, e il presidente del comitato, Massimo Colonna. Dalla rotatoria in via Lago si è snodato un lungo corteo in fiaccolata fino in piazza Matteotti a Bomba. Incontro poi concluso nella sala del Museo etnografico. Secondo gli organizzatori hanno preso parte alla manifestazione un migliaio di persone e sono state distribuite più di 700 fiaccole.
Il progetto ha avuto il parere negativo del Comitato Via della Regione Abruzzo per «rischi ambientali elevati e contrasto con le norme poste a tutela dei siti Natura2000» come evidenziato dagli organizzatori. Ha invece ottenuto il sì del ministero dell’Ambiente.
Al corteo erano presenti la Provincia di Chieti, i Comuni di Altino, Archi, Atessa, Bomba, Casoli, Colledimezzo, Monteferrante, Paglieta, Pennadomo, Perano, Pietraferrazzana, Pizzoferrato, Rocca San Giovanni, Roccascalegna Tornareccio, Torricella Peligna, Vasto, Villa Santa Maria. In rappresentanza dei partiti c’erano Europa Verde Avs, Giovani Dem Chieti, Movimento 5 Stelle Abruzzo, Pd Chieti, Sinistra Italiana, oltre ai circoli e alle associazioni Legambiente Abruzzo, Wwf Abruzzo, Libera Tornareccio, Italia Nostra. Altri sindaci hanno nuovamente espresso la propria contrarietà al progetto di estrazione del gas: Tornareccio, Montebello sul Sangro, Montelapiano, Montenerodomo, Roio del Sangro e Rosello. Per la Regione erano presenti i consiglieri di minoranza Alessio Monaco (anche sindaco di Rosello) e Francesco Taglieri.
È la LnEnergy srl proponente del progetto, pronta a mettere in produzione i due pozzi già perforati MP1 e MP2 nell’area mineraria esistente denominata Monte Pallano.
Sarebbe il primo impianto in Europa di liquefazione del gas. Il gas naturale liquido prodotto non sarà destinato alla rigassificazione, bensì all’utilizzo tal quale come combustibile e carburante alternativo per l’autotrazione. La fornitura locale garantita di gas naturale sotto forma di Lng (gas naturale liquefatto) sarà pari a 40.800 ton/anno in media.
L’area impiantistica del progetto, come ribadito anche nel corso del corteo di ieri, è posta entro il raggio di un chilometro dal sito di interesse comunitario “Monte Pallano” e “Lecceta d’Isca d’Archi” ed entro il raggio di tre km dalle “Gole di Pennadomo e Torricella Peligna”. Per il Comitato “Gestione Partecipata Territorio” rappresentato da Massimo Colonna «il progetto rappresenta un rischio enorme per il nostro già fragile territorio: fenomeni di subsidenza possono interessare la diga e i versanti instabili che si affacciano sull’invaso e presentano frane attive e quiescenti, la sismicità indotta può riattivare faglie e provocare terremoti distruttivi, i processi di raffinazione del gas naturale di pessima qualità l’inquinamento delle falde acquifere e dell’atmosfera, una minaccia per numerose specie animali e vegetali presenti nelle aree protette. Tutto questo per la produzione di metano equivalenti a pochi giorni di fabbisogno nazionale. Il progetto è già stato ripetutamente bocciato. Come avviene da 15 anni, tutto il territorio deve mobilitarsi, ancora una volta, per respingere il pericoloso programma della società statunitense».
Secondo Raffaele Nasuti, sindaco di Bomba, «dopo aver ribadito in consiglio comunale la contrarietà al progetto, adesso, è il momento di far vedere che l’intera comunità è contraria al progetto di estrazione. Con la manifestazione è stato dato un segnale forte e preciso che non può passare inosservato o ignorato. Il Comune ha già messo in bilancio l’intera cifra per il ricorso al Tar e alcuni cittadini hanno spontaneamente fatto delle raccolte economiche per partecipare alla spesa. Sono state ignorate le forti criticità storicamente accertate e la contrarietà espressa da più di 15 anni di lotte. Il nostro territorio è stato già pesantemente sacrificato per ospitare la grande derivazione per uso idroelettrico Sant’Angelo che produce energia da fonte rinnovabile da più di 60 anni e, visti i forti rischi ambientali e idrogeologici mai risolti e l’incompatibilità con la presenza del lago. Adesso siamo qui nuovamente a ribadire la contrarietà al progetto di estrazione di gas che è un grave affronto alle istanze e alle preoccupazioni espresse da cittadini e amministratori locali e, inoltre, l’estrazione di gas in quest’area rischia di compromettere irreversibilmente l’ambiente e la sicurezza del territorio. Questa partecipazione così bella e numerosa ci dà le motivazioni ad andare avanti e prepararci a nuove battaglie» ha concluso il sindaco Nasuti.
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