Sì al consuntivo ma si rompe la pace siglata un anno fa

Il rendiconto approvato con i voti del solo centrosinistra Bozza: cancellati i nostri emendamenti sulle priorità

LANCIANO. Il bilancio consuntivo supera l’esame del consiglio comunale, ma con i soli voti della maggioranza. L’opposizione, dopo aver proclamato le intenzioni di voto contrario, addirittura abbandona l’aula in aperta polemica con i consiglieri di centrosinistra. La pax siglata l’anno prima, con l’approvazione all’unanimità del bilancio di previsione (mai successo prima), va presto in frantumi.

Ad introdurre il rendiconto dei primi dodici mesi dell’amministrazione Pupillo è lo stesso sindaco. «Il primo anno di attività è iniziato in un momento particolare», dice Mario Pupillo, «abbiamo cercato di risparmiare dove possibile e risolto alcune situazioni che gravavano sui conti, dalla spesa per il personale, riportata entro i termini di legge, alla transazione raggiunta con la Sasi da cui incassiamo 2,5 milioni di euro. Abbiamo ridotto i settori del Comune e avviato le procedure per i concorsi pubblici da dirigenti e il recupero di canoni affittuari e di concessione, come quelli per l’utilizzo di strutture sportive. E l’ottica del risparmio guida anche il bilancio di previsione che presenteremo nelle prossime settimane». Il governo, intanto, ha concesso la proroga al 31 agosto, così viene rinviato l’esame dei rincari all’addizionale Irpef e alla tassa sui rifiuti.

Il consuntivo chiude con un avanzo d’amministrazione di un milione 234 mila euro, grazie agli oltre 2 milioni che deriveranno dall’Ici sui terreni diventati edificabili con il piano regolatore ma che sono da riscuotere. Su questo e altri punti si soffermano le critiche dell’opposizione. «A dicembre avete cancellato con un colpo di spugna emendamenti votati in sede di previsione», attacca Ermando Bozza (Con Bozza sindaco), «riguardavano interventi prioritari come la messa in sicurezza sismica delle scuole». «Mancavano i progetti per chiedere il finanziamento, che è stato dirottato sulla manutenzione delle strade altrimenti non avremmo fatto nessuno dei due», spiega l’assessore alle finanze, Valentino Di Campli (Pd), che non convince i consiglieri di minoranza.

«Si chiude un rapporto politico iniziato nel 2011», dichiara Errico D’Amico (Udc). «Il patto è stato violato e stracciato», insiste il capogruppo del Pdl, Manlio D’Ortona, «da oggi opposizione sempre più dura e severa». Viene contestato l’aumento delle spese correnti (+ 2 milioni di euro) e le poche opere pubbliche. «Bisogna valutare da che punto si è partiti», interviene Maria Saveria Borrelli, capogruppo Pd, «gli investimenti sono fermi perché sforeremmo il Patto di stabilità». «Dopo solo un anno di insediamento sembra che i problemi vengano tutti da noi», aggiunge Davide Caporale (Lanciano nel cuore), «ma c’è chi ha governato per 18 anni». «C’è stato un colpevole ritardo nell’approvazione del Prg», sottolinea Leo Marongiu (Pd), «se adesso non si possono fare le opere pubbliche, andiamo avanti lo stesso».

In chiusura la dichiarazione del consigliere Piero Cotellessa (Socialisti-Sel), sugli emendamenti che sarebbero stati accolti un anno fa, in pratica, solo per tenersi buona la minoranza, alimenta le polemiche. I consiglieri di centrodestra abbandonano l’aula: «E’ un fatto gravissimo». Resta solo D’Ortona a votare contro il bilancio.

Stefania Sorge

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