Saldi, vendite in calo del 30%

I dati di Confcommercio diminuiti gli affari e tra i settori più colpiti ci sono l'abbigliamento e gli accessori. I negozianti: penalizzati dall'assenza dei parcheggi

CHIETI. Vendite diminuite, in media, del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sia nei negozi del centro storico che dello scalo, commercianti teatini preoccupati dalla discesa verticale dei consumi malgrado l'ottima qualità della merce esposta e saldi che, ormai, hanno perso il vero significato tradizionale. Questo dice un'indagine a campione eseguita da Confcommercio. L'associazione di categoria ha interpellato esercenti del colle e della vallata. A tutti è stato chiesto quale è stato l'andamento dei saldi invernali che si concludono proprio oggi. Ebbene i dati raccolti sono piuttosto allarmanti e fotografano un commercio al dettaglio cittadino in grande difficoltà. Come se non bastasse le abbondanti nevicate che si sono abbattute sulla città nel primo scorcio di febbraio hanno ulteriormente rallentato il volume degli affari.

«Il calo delle vendite», spiega Marisa Tiberio, presidente delegazione Chieti Confcommercio, «si attesta su un 20-30% rispetto allo scorso anno tranne qualche rarissima eccezione. Il settore che ha sofferto di più è stato l'abbigliamento seguito a ruota dagli accessori». Nello specifico il 54% dei commercianti ascoltati da Confcommercio ha espresso un parere negativo sulla stagione dei saldi invernali, il 39% un parere positivo ma con scarsi guadagni a causa dei prezzi "stracciati" applicati e il 7% un andamento simile agli anni passati. Non sono mancate, ovviamente, le lamentele per una serie di disservizi che di sicuro non hanno invogliato i consumatori a spendere in città.

I commercianti del centro storico, ad esempio, sono tornati a denunciare con forza la cronica assenza di parcheggi e la mancanza di movimento sul colle, specie di pomeriggio. I colleghi dello scalo, invece, hanno da un lato confermato l'utilità del parcheggio realizzato nell'ex area di risulta ferroviaria rimarcando, però, l'assenza di illuminazione serale che crea parecchi problemi di sicurezza. La categoria comunque chiede, in coro, una pronta rivisitazione della formula dei saldi invernali.

«La maggior parte dei nostri associati», riprende Tiberio, «ritiene necessario posticipare l'inizio dei saldi e concentrare il periodo in un massimo di 30 giorni in modo da favorire le vendite a prezzo pieno. Inoltre è fondamentale che gli enti, Comune in primis, sostengano il piccolo commercio locale con iniziative mirate in quanto ci sono esercenti che non riescono più a pagare gli affitti mensili dei locali al pari delle tasse». Confcommercio presenta la sua particolare ricetta. «Bisogna incentivare i teatini a comprare in città, magari lanciando una campagna pubblicitaria specifica. Al tempo stesso», dice Tiberio, «servono iniziative tutto l'anno in grado di rendere dinamiche le vie commerciali del colle e dello scalo».

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