l'indagine

San Salvo, rissa in campo fra 40 ragazzini, spunta una spranga: tre feriti

Botte durante una gara di calcetto per impedire a un altro gruppo di entrare in campo. Solo in 5 erano maggiorenni. Niente denunce sull’aggressione ma i carabinieri stanno indagando

SAN SALVO. Quaranta ragazzi che si fronteggiano è inquietante. Se poi 25 di loro hanno un’età compresa fra 12 e 15 anni (solo in 5 sono maggiorenni) e fra di loro spunta anche una spranga di ferro, la storia crea inevitabilmente preoccupazione. La vicenda è una sorta di sfida fra gruppi rivali in via Nervi.

I fatti risalgono a martedì sera. Tre i ragazzi rimasti feriti e costretti a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale di Vasto. La chiamata di un residente ai carabinieri ha messo in fuga molti di loro. I feriti non hanno presentato denuncia ma pare che i carabinieri stiano indagando per identificare gli aggressori. Il condizionale è d’obbligo perché dalla caserma dei carabinieri di San Salvo non trapelano notizie.

L’accaduto è raccontato con dovizia di particolari su facebook da F.P.T.. Il giovane spiega che il fatto è avvenuto a tarda sera e che fra i 40 ragazzi è spuntata una spranga di ferro. Quella spranga sarebbe stata usata da un gruppetto di 5 bulli che con prepotenza volevano impedire ai restanti 35 ragazzi (che erano in via Nervi dalle 20,30 ad aspettare che le luci si accendessero per poter usufruire del campo di calcio ) di giocare. «Il giovane con la spranga si è lanciato addosso a un ragazzo picchiandolo. Non riuscendoci, tre “compari” gli hanno dato una mano bloccandolo, buttandolo a terra e colpendolo: 4 contro 1. Sembra un film, ma è la realtà», scrive F.P.T.. «Quando gli altri ragazzi che erano lì da 2 ore, si sono accorti di ciò che stava accadendo (tutto è successo nel giro di 20 secondi), hanno provato a separare i contendenti. Il malcapitato che è arrivato per primo in soccorso dell’amico, è finito in ospedale».

Subito dopo in 20 hanno provato a separare i litiganti. Fortunatamente dopo qualche minuto sono arrivati i carabinieri chiamati dai cittadini. I militari hanno cercato di raccogliere informazioni per ricostruire l’accaduto. Qualcuno si aspettava una retata, ma senza la denuncia delle vittime è difficile poter intervenire. L’accaduto a distanza di giorni fa ancora discutere. Anche perché nella stessa zona il gestore del campetto Juvara aveva denunciato qualche giorno prima di aver subito atti vandalici alla struttura postandoli anche su facebook.

Il quartiere che fino a poco tempo fa, a detta dei residenti, era un oasi di tranquillità da qualche tempo è teatro di episodi movimentati e violenti. Nella zona abita un centinaio di famiglie che ora invoca provvedimenti per scoraggiare risse e atti di bullismo.

«I protagonisti del pestaggio vanno identificati e puniti. Quello che è accaduto e grave. Occorre rispondere con decisione per evitare pericolose simulazioni», chiedono i cittadini. (p.c.)

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