«Sanità, situazione gravissima»

Assomed: cittadini allerta, diritto alla salute a rischio
CHIETI. «Cittadini allerta. Il teatrino della politica continua a prendervi per il naso. E' a rischio il diritto alla salute». Sul polo cardichirurgico teatino e sulle polemiche tra destra e sinistra sui tagli alla sanità, irrompe il potente sindacato Anaao Assomed associazione di medici dirigenti con una presa di posizione del segretario Francesco Di Meco, cardiologo all'ospedale teatino.
L'associazione dei medici non risparmia critiche a nessuno. Di Meco contesta sia l'esponente del Pdl Mauro Febbo che ha parlato di un utilizzo diverso della nuova palazzina che dovrà ospitare il centro di eccellenza di cardiochirurgia, sia gli schieramenti politici di aver provocato la «gravissima» situazione sanitaria abruzzese, che per di Meco è la «conseguenza dell'operato dei governi regionali di centrosinistra che di centrodestra, come evidenziato dalla magistratura».
«Tutti sono stati e sono paladini della giusta sanità quando sono all'opposizione per poi ignorarne le problematiche quando governano», osserva Di Meco. «E' bene ricordare che il declino dell'ospedale di Chieti e iniziato da diversi anni e gli stessi esponenti di centrosinistra», sostiene l'esponente dell'Anaao Assomed, «che ora ne sono paladini, quando governavano la città di Chieti hanno fatta finta di non avvedersene ed hanno ignorato le esplicite richieste di aiuto fatte dall'Anaao Assomed e dalla stessa direzione aziendale, restando in assoluto silenzio».
Di Meco attacca anche Febbo che aveva ipotizzato la sistemazione nella palazzina di cardiochirurgia un centro per la ricerca sull'invecchiamento. «Doverosa anche una risposta all'assessore regionale Mauro Febbo», puntualizza il segretario dei dirigenti medici «a Chieti esiste già da circa un decennio un Centro europeo per lo studio dell'invecchiamento (Cesi), emanazione dell'Università ed opera della prima Repubblica con abbondanza di strutture e tecnologia e che a nostro avviso è sottoutilizzato e non ha portato alcun beneficio a Chieti».
Per Di Meco, la palazzina in costruzione dedicata al dipartimento cardiovascolare non è uno «sperpero da prima Repubblica», ma servirà ai pazienti «è indispensabile la dedizione della nuova palazzina al dipartimento cardiovascolare. Evidenziato che la patologia a maggior incidenza epidemiologica è quella cardiovascolare, è determinante la creazione di percorsi diagnostico-terapeutici», conclude Di Meco «al fine di ridurre le riospedalizzazioni e contemporaneamente garantire la disponibilità di posti letto per le acuzie». La polemica su cardiochirurgia tuttavia travalica le questioni legate alla sanità per diventare politica. Così ieri il Pdl con il suo capogruppo al Comune, Vincenzo Ginefra è tornato sull'argomento per cercare di parare il colpo, e sottrarre dall'acusa del centrosinistra che il centrodestra stia svilendo Chieti sacrificata sull'altare di accordi regionali.
«Nessuno toccherà la cardiochirurgia a Chieti», spiega Ginefra, «nessuno ha intenzione di trasferire il reparto d eccellenza in altra realtà. Dobbiamo lavorare tutti insieme affinchè la struttura destinata per il reparto di cardiochirurgia possa essere meglio razionalizzata, affinchè il denaro pubblico venga meglio adoperato: le polemiche, le liti, le accelerazioni comunicative non fanno bene a questo obbiettivo». Ginefra si lancia anche all'attacco «Se c'è qualcuno che deve tacere, specie quando si parla di sanità è quel Pd che continua a fare solo populismo dopo aver inguaiato la sanità abruzzese. Oggi, invece, il centrodestra stabilisce le regole per la gestione della sanità privata».
L'associazione dei medici non risparmia critiche a nessuno. Di Meco contesta sia l'esponente del Pdl Mauro Febbo che ha parlato di un utilizzo diverso della nuova palazzina che dovrà ospitare il centro di eccellenza di cardiochirurgia, sia gli schieramenti politici di aver provocato la «gravissima» situazione sanitaria abruzzese, che per di Meco è la «conseguenza dell'operato dei governi regionali di centrosinistra che di centrodestra, come evidenziato dalla magistratura».
«Tutti sono stati e sono paladini della giusta sanità quando sono all'opposizione per poi ignorarne le problematiche quando governano», osserva Di Meco. «E' bene ricordare che il declino dell'ospedale di Chieti e iniziato da diversi anni e gli stessi esponenti di centrosinistra», sostiene l'esponente dell'Anaao Assomed, «che ora ne sono paladini, quando governavano la città di Chieti hanno fatta finta di non avvedersene ed hanno ignorato le esplicite richieste di aiuto fatte dall'Anaao Assomed e dalla stessa direzione aziendale, restando in assoluto silenzio».
Di Meco attacca anche Febbo che aveva ipotizzato la sistemazione nella palazzina di cardiochirurgia un centro per la ricerca sull'invecchiamento. «Doverosa anche una risposta all'assessore regionale Mauro Febbo», puntualizza il segretario dei dirigenti medici «a Chieti esiste già da circa un decennio un Centro europeo per lo studio dell'invecchiamento (Cesi), emanazione dell'Università ed opera della prima Repubblica con abbondanza di strutture e tecnologia e che a nostro avviso è sottoutilizzato e non ha portato alcun beneficio a Chieti».
Per Di Meco, la palazzina in costruzione dedicata al dipartimento cardiovascolare non è uno «sperpero da prima Repubblica», ma servirà ai pazienti «è indispensabile la dedizione della nuova palazzina al dipartimento cardiovascolare. Evidenziato che la patologia a maggior incidenza epidemiologica è quella cardiovascolare, è determinante la creazione di percorsi diagnostico-terapeutici», conclude Di Meco «al fine di ridurre le riospedalizzazioni e contemporaneamente garantire la disponibilità di posti letto per le acuzie». La polemica su cardiochirurgia tuttavia travalica le questioni legate alla sanità per diventare politica. Così ieri il Pdl con il suo capogruppo al Comune, Vincenzo Ginefra è tornato sull'argomento per cercare di parare il colpo, e sottrarre dall'acusa del centrosinistra che il centrodestra stia svilendo Chieti sacrificata sull'altare di accordi regionali.
«Nessuno toccherà la cardiochirurgia a Chieti», spiega Ginefra, «nessuno ha intenzione di trasferire il reparto d eccellenza in altra realtà. Dobbiamo lavorare tutti insieme affinchè la struttura destinata per il reparto di cardiochirurgia possa essere meglio razionalizzata, affinchè il denaro pubblico venga meglio adoperato: le polemiche, le liti, le accelerazioni comunicative non fanno bene a questo obbiettivo». Ginefra si lancia anche all'attacco «Se c'è qualcuno che deve tacere, specie quando si parla di sanità è quel Pd che continua a fare solo populismo dopo aver inguaiato la sanità abruzzese. Oggi, invece, il centrodestra stabilisce le regole per la gestione della sanità privata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA