Chieti

Incidente di Chieti, il marito di una delle vittime salvo per caso: «È rimasto a casa a vedere Sinner»

11 Giugno 2025

La strage (4 morti) sul territorio teatino. Abitualmente, soprattutto alla domenica, la famiglia si riuniva insieme. Ma quella domenica c’era il tennis in tv

CHIETI. In quell’auto doveva esserci anche lui. Insieme alla moglie e ai due cognati, morti domenica pomeriggio nel terribile schianto sulla Statale 656, avrebbe dovuto viaggiare anche il teatino Romano Madonna, marito di Maria (81 anni). Solo per un caso Madonna non era con l’amata moglie. A salvargli la vita è stata la passione per il tennis: ha preferito restare a casa a guardare la finale del prestigioso torneo Roland Garros che vedeva in campo l’italiano Jannik Sinner. Abitualmente, soprattutto alla domenica, la famiglia si riuniva insieme. Ma quella domenica c’era il tennis in tv.

Sulla Toyota Urban Cruiser guidata da Sergio Liberatoscioli (83 anni di Guardiagrele), in quella maledetta domenica di sangue salgono solo la sorella Bianca (80 anni) e l’altra sorella Maria, sposata con Madonna. Lui decide di saltare il giro per i centri commerciali della zona. Intorno alle 17 del pomeriggio la Toyota è sul rettilineo della Statale 656, nei pressi dello stadio Angelini, in direzione monti, quando una Bmw serie 1, guidata dal 27enne di Lettomanoppello Thomas Lorenzo Bojano, piomba a velocità folle contro l’auto dei tre fratelli guardiesi, poi sbatte contro un’altra auto, una Ford Fiesta con a bordo un 24enne teatino e la giovane fidanzata, sbatte ancora contro un muro laterale e infine si ferma in mezzo alla carreggiata, a circa 80 metri dal primo impatto.

Per i tre fratelli Liberatoscioli non c’è scampo: muoiono sul colpo. Bojano viene ritrovato vivo, seppure in gravissime condizioni. Morirà qualche ora dopo all’ospedale di Pescara. Salvi, e miracolosamente illesi, solo i due occupanti della Ford Fiesta, che pure ha riportato diversi danni. Come avveniva spesso nell’ambito delle dinamiche di una famiglia molto unita, anche domenica scorsa Sergio, medico in pensione, e la sorella Bianca, insegnante di lettere in pensione, erano andati insieme da Guardiagrele a Chieti per prendere la sorella Maria che abitava lungo corso Marrucino, dopo il matrimonio con Madonna. Spesso uscivano insieme anche solo per fare un giro nei negozi della zona. Solitamente andava con loro anche il marito di Maria, solo per un caso scampato alla tragedia.

Ieri mattina è stata eseguita l’ispezione cadaverica sui corpi delle quattro vittime. Ad effettuarla è stato il medico legale Pietro Falco: per tutti e quattro la morte è stata causata da politraumi da strada. I funerali dei fratelli Liberatoscioli saranno celebrati a Guardiagrele, alle 15,30 di domani, nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Due giorni fa il vicecomandante della polizia locale teatina, Fabio Primiterra, tra i primi ad accorrere sul posto, ha ascoltato le testimonianze di due automobilisti che in quel momento stavano transitando lungo la Statale. Uno precedeva l’auto dei tre fratelli guardiesi e l’altro seguiva la Ford Fiesta della giovane coppia teatina rimasta illesa. Entrambi, due noti professionisti teatini, hanno raccontato la dinamica dell’incidente riferendo gli stessi dettagli. Il primo riguarda l’alta velocità della Bmw guidata dal 27enne di Lettomanoppello.

Il secondo riguarda il fatto che il ragazzo ha invaso la corsia opposta, in maniera progressiva e non repentina, senza un apparente motivo. Vale a dire che non stava neanche tentando di fare un sorpasso azzardato. Lo schianto è stato così forte che i due testimoni hanno parlato di auto che “volavano”. La Toyota Urban Cruiser è stata ritrovata con le due ruote posteriori sul guardrail. Un cumulo di ferraglie e nulla più. Quasi completamente distrutta anche la Bmw. Intanto si inizia a parlare di autovelox da installare lungo la Statale. Nella giornata di ieri, inoltre, ha fatto discutere un video pubblicato sui social da Bojano nel 2023. Si vede lui alla guida della Bmw che viaggia lungo la Colonnetta. Il ragazzo ha intitolato il video “Sorpassi e controsterzi in quel di Chieti alta”.

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