Chieti

Schianto mortale a Chieti, identificate le quattro vittime: sono un giovane, un ex medico e le sue due sorelle

foto di Andrea Milazzo

9 Giugno 2025

Muoiono tre fratelli ottantenni di Guardiagrele e un 27enne geometra di Lettomanoppello. La causa potrebbe essere l’elevata velocità, un malore o una distrazione

CHIETI. Le lamiere insanguinate si incastrano fin nelle chiome degli alberi. I numeri si aggiornano rapidamente e, alla fine, non sono lontani da quelli di una strage, lungo questo stradone che corre dietro allo stadio Angelini di Chieti. Tre anziani fratelli di Guardiagrele – Sergio, Bianca e Maria Liberatoscioli, 83, 80 e 81 anni – muoiono all’istante: la Toyota Urban Cruiser sulla quale viaggiano, colpita come un missile da una Bmw serie 1 che invade la corsia opposta, finisce in bilico sul guardrail e diventa la loro tomba. La speranza di ricevere notizie positive dall’ospedale di Pescara, dove viene trasportato un giovane ferito, si dissolve dopo 50 minuti di tentativi disperati di rianimarlo: anche il cuore di Thomas Lorenzo Bojano, 27 anni, geometra di Lettomanoppello, il conducente della Bmw, smette di battere.

Può darsi che sia stata soltanto questione di velocità, magari un malore, forse una distrazione: probabilmente non sapremo mai com’è andata esattamente in questo incidente che toglie il fiato, avvenuto sulla statale 656dir Val Pescara-Chieti, per intenderci lo scorrimento veloce per l’A25. Thomas viaggia in direzione di Chieti Scalo, mentre i tre fratelli di Guardiagrele – Sergio è un ex medico, Bianca ha insegnato Lettere e Maria è anche lei una pensionata – procedono in quella contraria, verso l’entroterra. Siamo sulla diramazione della strada diventata famosa, negli ultimi tempi, per il crollo del soffitto della galleria del Tricalle. All’improvviso la Bmw, a tutta velocità, piomba sull’altra corsia. Qui il limite è a 70 chilometri orari e la c’è la linea continua.

L’esistenza di queste quattro persone si incrocia alle cinque del pomeriggio. Devono intravedersi in un’agghiacciante frazione di secondo, gli uni correre verso gli altri, in un tratto di strada in cui la visuale è ottima e l’asfalto non presenta irregolarità. Nemmeno il tempo di accennare una frenata: lo schianto è talmente violento che la Toyota viene sbalzata sul guardrail con le due ruote posteriori, mentre la parte anteriore è completamente distrutta. Le lamiere ripiegate su loro stesse arrivano sulle chiome degli alberi che lambiscono la statale. La Bmw carambola contro una terza auto, quindi va a sbattere contro un muro di cemento che delimita la carreggiata, infine si ferma al centro della strada, a circa 80 metri dal punto del primo impatto. A bordo della terza macchina coinvolta, una Ford Fiesta, c’è un teatino di 24 anni con la fidanzata. L’utilitaria riporta parecchi danni, ma loro sono miracolosamente illesi.

Sul posto si precipitano gli agenti della polizia locale di Chieti, coordinati dalla comandante Donatella Di Giovanni e dal vice Fabio Primiterra, i poliziotti della questura, i vigili del fuoco, il personale dell’Anas e quello medico. Thomas respira a fatica: un elicottero del 118 si alza in volo e tenta di atterrare nelle vicinanze, ma poi il ragazzo viene trasportato in ambulanza all’ospedale di Pescara. Tutto intorno i segni di una tragedia indicibile. I rottami sono ovunque, la viabilità è paralizzata con la chiusura del tratto in entrambe le direzioni. Poco prima delle 20, mentre i soccorritori stanno lavorando per liberare l’ultimo corpo, quello di Sergio Liberatoscioli, arriva la notizia della morte del giovane: troppo gravi i traumi.

Per ricostruire lo schianto è decisiva la testimonianza di chi si trovava a passare in quel momento lungo la strada. A partire dal ventiquattrenne alla guida della Ford Fiesta che, sebbene sconvolto, riferisce quanto ha visto. Probabilmente sarà riascoltato nei prossimi giorni. Da una prima ricostruzione, comunque, sembra che Bojano non abbia invaso la corsia opposta per effettuare un sorpasso. Alla ricerca delle possibili cause dello schianto mortale parte l’indagine della procura di Chieti (pubblico ministero di turno Lucia Anna Campo): i veicoli coinvolti finiscono sotto sequestro, così come il cellulare di Bojano, per il quale è stato richiesto l’esame tossicologico, come da prassi. Le otto di sera sono passate da un po’ quando l’ultimo corpo, quello di Sergio Liberatoscioli, viene tirato fuori dalle lamiere e portato via con le sorelle. Insieme e per sempre.

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