Sevel, al via 300 assunzioni a termine

Sono 150 gli operai in cassa integrazione in arrivo da Mirafiori con 70 euro di diaria

ATESSA. La Sevel torna ad assumere a quasi tre anni dalla crisi. La direzione dello stabilimento di veicoli, società paritetica tra i gruppi Fiat e il francese Psa (Peugeot e Citroen), comunicherà oggi alle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) l'assunzione di 150 operai ex contratti a termine e l'arrivo di 150 operai dalla Fiat di Mirafiori a Torino.

Le anticipazioni del Centro hanno trovato conferma ieri nel direttivo provinciale della Fim-Cisl svoltosi a Lanciano, al quale è intervenuto il segretario nazionale Bruno Vitali. E' stato lo stesso Vitali a svelare gli imminenti programmi della Sevel. «Siamo alla vigilia di annunci importanti, perché la produzione del Ducato deve essere aumentata», ha detto il sindacalista. Ma oltre alle assunzioni verrà avanzata dall'azienda Fiat - che conta già 6.200 occupati - la richiesta di sette sabato lavorativi per ciascun turno di lavoro, a partire dal 19 febbraio, di cui cinque previsti dal contratto nazionale e due dalla deroga firmata nel 1985 da Fim, Fiom e Uilm. Tutti i dettagli si conosceranno oggi, dopo l'incontro tra i vertici dello stabilimento di Atessa e i delegati sindacali.

I contratti a termine riguarderanno comunque 150 operai che avevano perso il posto di lavoro a cavallo tra il 2008 e il 2009, agli inizi della crisi. La durata dovrebbe essere di tre mesi rinnovabili.

Altri 150 lavoratori, oggi in cassa integrazione, arriveranno, invece, dallo stabilimento torinese di Mirafiori. La trasferta sarà su base volontaria e garantirà a ciascun operaio, in aggiunta alla paga base, un'indennità giornaliera di circa 70 euro, che servirà a pagare le spese di vitto e alloggio.

L'arrivo delle maestranze torinesi rimetterà in movimento il mercato immobiliare, poiché la maggior parte opterà per l'affitto collettivo di appartamenti, in modo da risparmiare sulle spese e portare a casa un salario più cospicuo. Un pratica già sperimentata negli anni passati, quando la Sevel ha ospitato lavoratori provenienti da Cassino, Pomigliano d'Arco, Melfi e Termini Imerese.

Ma dalle assunzioni ci si aspetta una scossa a tutta l'economia, a partire dall'indotto della stessa Sevel, in cui potrebbero aprirsi nuove opportunità occupazionali.

«Quanto si prospetta alla Sevel smentisce tutti i "gufi" e le cassandre che nei giorni scorsi avevano addirittura messo in dubbio il futuro di questo stabilimento», ha detto Vitali, con riferimento alla Fiom, che aveva paventato il rischio di una fine anticipata, nel 2014, dell'alleanza Fiat-Psa. «Argomenti usati quando non si riesce a fare contrattazione, con lo scopo di richiamare l'attenzione gettando allarmismo».

Vitali ha anche illustrato i contratti di Pomigliano e Mirafiori e, su un'eventuale intesa per la Sevel, ha detto che «qui l'azienda ha il prodotto e quindi un accordo dovrà avere come perno centrale uno scambio consistente tra lavoro, soldi e assunzioni».

«Quella di Sevel è la prima buona notizia dopo due anni in un territorio colpito dalla crisi e in cui da cinque anni non si vede un euro di investimento», ha concluso Domenico Bologna, segretario della Fim-Cisl Chieti-Pescara.

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