ATESSA

Sevel, da Torino rimbalza la guerra dei contratti

Il sindacato Fim Cisl pronto allo sciopero nella fabbrica abruzzese unico stabilimento del gruppo Stellantis che sta lavorando a pieno regime: "Non siamo irresponsabili, ma di fronte a un aumento produttivo dev'esserci un aumento dei lavoratori effettivi"

ATESSA. Arriva da Torino la notizia sul braccio di ferro tra sindacati e Sevel, la più grande fabbrica abruzzese (circa 6mila occupati in Val di Sangro) - e la più grande d'Europa di furgoni leggeri - del nuovo gruppo Stellantis nato dalla fusione tra i gruppi Psa (Peugeot-Citroen) e Fiat Chrysler Automobiles. Motivo della rottura è legato alle assunzioni previste di fronte all'aumento produttivo che porterà la fabbrica a sfornare all'anno 300mila furgoni modello Ducato.

Secondo i sindacati (Fim Cisl), Stellantis ha ridotto i lavoratori interni e aumentato i lavoratori in somministrazione (precari). In sostanza di fronte all'aumento dei turni e della produzione, il numero dei lavoratori Sevel è diminuito mentre è aumentato quello relativo ai contratti di somministrazione.

«Abbiamo aperto la procedura di raffreddamento, siamo pronti allo sciopero e allo stop delle produzioni nell'unico stabilimento del gruppo Stellantis che sta lavorando a pieno regime. Il nostro non è un comportamento irresponsabile, è l'esatto opposto. Non vogliamo essere presi in giro da Stellantis, non è mai successo nella storia dello stabilimento Sevel che a una crescita dei volumi produttivi corrispondesse una diminuzione degli occupati stabili e un aumento dei lavoratori precari in somministrazione», afferma all'Ansa Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl. «È una situazione non più accettabile. Nello stabilimento abruzzese si sono incrementati turni da 15 a 17, fino ad arrivare a 18 e la previsione per quest'anno è di andare oltre 300mila veicoli commerciali prodotti, risultato senza precedenti nella storia di Sevel. E il nuovo gruppo Stellantis che fa? Ha ridotto i lavoratori interni e aumentato i lavoratori in somministrazione non dandoci nessuna risposta sulla stabilizzazione di tanti lavoratori che da anni lavorano in Sevel. Due numeri per comprendere l'assurdità di questa situazione: nel 2016 si sono prodotti 290mila furgoni e i lavoratori Sevel a tempo indeterminato erano 6.059; nel 2021 si andrà oltre 300mila veicoli e i lavoratori Sevel sono 5.670 e i somministrati sono 705 (625 in staff leasing e 80 a tempo determinato). Una situazione di questo tipo non è mai avvenuta prima, né con Fiat né con Fca. Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato l'azienda ad assumere questi lavoratori: non abbiamo avuto risposte positive. Il tempo è scaduto, il conto alla rovescia è partito, la Rsa ha aperto la procedura, se dal Gruppo non avremo risposte positive lo stabilimento Sevel, sarà per la Fim-Cisl il primo del Gruppo Stellantis in Italia a scioperare bloccando le produzioni».