CORONAVIRUS / INDUSTRIA

Sevel e Honda allungano lo stop, in 7mila restano in casa

Prolungata la cassa integrazione nei due stabilimenti della Val di Sangro dopo le ultime misure del governo. La Dayco continua invece a lavorare e i sindacati si sono rivolti ai prefetti di Pescara e Chieti

LANCIANO. La Sevel e la Honda di Atessa hanno deciso di prolungare la cassa integrazione dopo le ultime misure restrittive del Governo. In pratica sono circa 7mila i lavoratori che restano in casa.

La Sevel _ la più grande fabbrica d'Abruzzo e dove si produce il furgone modello Ducato _ ha deciso un'ulteriore settimana di cassa integrazione, fino al 13 aprile, con rientro il 14; la Honda, anch'essa in Val di Sangro, ha posticipato il fermo produttivo fino al 24 aprile per contribuire ulteriormente al contenimento della diffusione del virus, con rientro al lavoro fissato a lunedì 27 aprile.

Continuano invece a lavorare i 400 operai della Dayco (cinghie di trasmissione) di Manoppello e Chieti scalo. I sindacati fanno notare come l'attività non si sia fermata malgrado non rientri fra le attività essenziali, secondo il Decreto legge sull’emergenza Covid. La nota dei segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil: “Sono passati diversi giorni dalla nostra segnalazione ai prefetti di Pescara e di Chieti e non abbiamo avuto nessuna risposta chiara e una decisione non è stata ancora presa e il tempo passa. L’attuazione del Decreto legge sulla sospensione delle attività produttive non essenziali doveva essere immediata perché le conseguenze ricadranno sulle persone e si vedranno in futuro”.