ATESSA

Sevel ora riduce anche i turni notturni

La fabbrica del furgone Ducato abbassa la produzione notturna, al momento non sono state fornite le ragioni di questa nuova programmazione

ATESSA. Si abbassa la produzione notturna in Sevel. Una "soluzione" intrapresa in questi giorni dalla direzione aziendale che ha ridotto i cosiddetti "impostati", ovvero i carichi produttivi per ogni linea, nel turno C, il turno notturno, dove si lavora su base volontaria, nei reparti della Lastratura e V1, Verniciatura vecchia. Si tratta di una quarantina di addetti che vanno a riequilibrare l'officina del montaggio.

Al momento non sono state fornite le ragioni di questa nuova programmazione che può essere un modo per risparmiare sui costi energetici, schizzati alle stelle a seguito del conflitto russo-ucraino, oppure la conseguenza del calo produttivo dovuto alla mancanza di componentistica. O, ancora, come temono i più pessimisti, una programmazione della casa madre Stellantis, che tiene sempre più in considerazione la produzione appena avviata in Polonia. Una prospettiva, quest'ultima, che mette molto in apprensione lavoratori e sindacati.

Lo stabilimento di Gliwice in Polonia infatti è stato sempre definito dai vertici di Stellantis come "non competitivo" rispetto a Sevel, ma la produzione è praticamente la stessa (vi si costruiscono furgoni commerciali leggermente più lunghi di quelli realizzati in Sevel) e il numero dei veicoli sfornati pare già destinato a salire. Dai 100mila furgoni all'anno previsti nei mesi scorsi, in Polonia pare che ci si prepari già al terzo turno, cosa che farebbe arrivare la produzione a 150mila veicoli all'anno. Un numero che può infastidire non poco lo stabilimento dei record che è arrivato, negli anni d'oro, a sforare il tetto dei 300mila pezzi in un anno.

Restano le gravi difficoltà sul reperimento della componentistica che hanno gravato su Sevel per oltre un mese perso di lavoro solo quest'anno. Se inizialmente si trattava solo di microchip (difficilmente reperibili sul mercato per via della scarsità di materie prime, difficoltà nel trasporto a causa del Covid e aumento dei costi) negli ultimi mesi si sono aggiunti anche altri pezzi di fornitura, dai tergicristalli fino alle scatole guida e addirittura motori. Lo stabilimento Sevel quindi è passato nel giro di un anno dalla programmazione del terzo turno fisso, aumentando i turni da 15 a 18, a dover tornare alla programmazione a 15 turni e perdendo contestualmente mille posti di lavoro.
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