Sevel, sindacati spaccati

Permessi, Fim e Uilm in disaccordo con la Fiom

ATESSA. Dopo la disdetta degli accordi sui permessi sindacali aggiuntivi, che ha coinvolto pure la Sevel di Atessa, la Fiom chiede alla Fiat un incontro urgente per definire il monte ore sindacale del 2011 nelle aziende del gruppo.

La richiesta è stata inviata dal segretario nazionale Fiom per il gruppo Fiat, Enzo Masini. «Finora si è svolto un solo incontro, il 28 ottobre 2010, che si è concluso, dopo una proposta di merito di tutte le organizzazioni sindacali, con una vostra riserva di risposta, che finora però non è arrivata», scrive Masini. «Poiché nelle disdette vi è la disponibilità a definire un nuovo accordo, sollecitiamo un incontro».

Il sindacato delle tute blu Cgil cerca dunque di accellerare i tempi per un tavolo di trattativa che interesserà da vicino anche la Sevel dove l'argomento tiene banco dopo la lettera della segretaria di Chieti che invita i lavoratori a contrastare le decisioni di Fiat sui permessi sindacali. Nello stabilimento di Atessa a Fim, Fiom e Uilm era concessa un'ora per ogni lavoratore. Ma Fiat ha cancellato il monte ore integrativo, lasciando in vigore solo le otto ore mensili previste dallo Statuto dei lavoratori. «Adesso l'incognita è quella di possibili accordi separati negli stabilimenti», dice Marco Di Rocco, segretario della Fiom di Chieti.

Sfumature diverse nei commenti delle altre due sigle della triplice. «Fiat non ha affatto azzerato i permessi sindacali Sevel, ma ha formalizzato la disdetta di un accordo che in ogni caso veniva rinnovato di anno in anno proprio a gennaio», afferma Nicola Manzi, segretario della Uilm di Chieti. «Entro il mese è in programma, come in passato, un tavolo che affronterà la questione. Aspettiamo dunque di vedere cosa accadrà, augurandoci un rinnovo delle intese e avendo comunque ben presente che solo il confronto paga», aggiunge.

«La disdetta riguarda tutta la Fiat e non solo la Sevel. E comunque era cosa nota, perché da tempo l'azienda aveva sollevato il problema dei troppi direttivi e dei troppi permessi», commenta Domenico Bologna, segretario della Fim-Cisl di Chieti.

«Noi siamo convinti che entro gennaio potrà esserci una nuova intesa, ma l'unica strada è il dialogo. Lanciare accuse non serve». Sull'argomento interviene anche Cesare D'Alessandro, consigliere dell'Idv alla Regione. «Siamo preoccupati per quanto accade alla Sevel, dove vengono cancellati i diritti di rappresentanza dei lavoratori», si legge in una nota. «Marchionne non sta esercitando un potere arbitrario o illegittimo, ma vuole coi sindacati un nuovo tipo di rapporto che distrugge la libertà e la dignità dei lavoratori».

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