Lavoratori Sevel davanti ai cancelli della fabbrica del Ducato

PIAZZANO DI ATESSA

Sevel, stop addetti a termine. In arrivo 47 lavoratori da Cassino

I sindacati contestano la decisione aziendale che scatta dal 28 febbraio: è la prima volta che giovani dipendenti locali vengono sostituiti da trasfertisti. La Fiom non ci sta e proclama due ore di sciopero

ATESSA. La Sevel di Atessa (Chieti) ha annunciato oggi ai rappresentanti della Rsa che non saranno prorogati i contratti di 47 lavoratori somministrati, in scadenza domani 28 febbraio, i quali verranno sostituti con trasfertisti provenienti dallo stabilimento di Cassino, e che sono in cassa integrazione. Immediata la reazione dei sindacati. «Lasciare a casa una cinquantina di giovani per sostituirli con dei trasfertisti, oltre a rappresentare un costo superiore, è la prima volta che accade in Sevel» dice Nicola Manzi, della Uilm Abruzzo. «Comprendiamo la solidarietà verso gli altri stabilimenti della galassia Stellantis, che sono in cassa integrazione, ma questa è una notizia negativa per i tanti sacrifici dei lavoratori Sevel e per tutto l'Abruzzo. Con questa pandemia, considerando che siamo in zona rossa, dovrebbe essere maggiormente favorita l'occupazione locale. Chiediamo a Sevel di dare a questi giovani la possibilità di rientrare in azienda in tempi brevi, anche per fronteggiare le crescenti richieste del Ducato sul mercato europeo».

La Rsa della Fim-Cisl parla di dcisione incomprensibile e assurda. Si va in controtendenza dopo anni di record e crescita produttiva, dopo aver implementato la turnistica, portando lo stabilimento a girare su 17 turni e in una fase dove l'azienda ha la volontà di incrementare nuovamente la produzione per il 2021, anziché pensare a un percorso di stabilizzazione per i tanti ragazzi dello staff leasing presenti. Si decide in maniera unilaterale di lasciarli a casa e senza reddito. La Rsa Fim esprime piena contrarietà per la scelta aziendale. Non è accettabile che si prendano decisioni senza un confronto serio e di prospettiva col sindacato».

Anche il sindacato Usb contesta la decisione di Atlas e Iscot, società di pulizia all'interno della Sevel, che ha deciso di mandare 29 lavoratori in somministrazione in cassa integrazione, dal primo marzo, per riorganizzare le attività. «Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori delle due aziende coinvolte che resteranno a casa» afferma la Usb «e siamo pronti a sostenerli col nostro contributo, anche con forme di lotta democratiche che speriamo saranno intraprese».

Sciopero per interinali sostituiti. «Come Fiom riteniamo inaccettabile la decisione aziendale di rimandare a casa gli interinali per sostituirli con dei trasfertisti. Capiamo che in altri stabilimenti la situazione non è positiva e non è nostra intenzione fare una guerra tra poveri, ma non è possibile pensare di penalizzare dei bravi ragazzi che si sono impegnati oltre ogni immaginazione. Ragazzi e ragazze, »sfruttati« 6 giorni su 7 per mesi e mesi, ed ora vengono rimandati a casa. Siamo davanti una forte contraddizione. Da una parte la Sevel riduce i costi delle pulizie con la conseguenza che degli interinali verranno rimandati a casa e poi si fanno venire dei trasfertisti che aumenteranno i costi sempre a discapito di lavoratori interinali. Queste scelte stanno penalizzando questi ragazzi che hanno come colpa quello di lavorare oltre l'immaginabile perché hanno la speranza di essere riconfermati. Queste decisioni stanno penalizzando l'occupazione territoriale in un territorio che necessita di avere risposte occupazionali soprattutto a causa delle situazioni di crisi, anche a causa del Covid, che stanno colpendo la nostra provincia. Assistiamo ad un aumento dei volumi Sevel e perdiamo occupazione nel nostro territorio nel silenzio assordante della Regione Abruzzo. La Fiom non ci sta! Nel manifestare la propria contrarietà rispetto questa decisione e per esprimere solidarietà ai nostri ragazzi, proclama 2 ore di sciopero per il giorno 3 marzo 2021 da effettuarsi alla fine di ogni turno».