Tragedia a Vasto, si sente male sul posto di lavoro: 49enne muore di infarto

L’uomo, di origine nigeriana, lavorava in cucina in un ristorante del lido istoniense. Lavoratore amato e ben voluto da tutti, tanto che il Comune ha deciso di pagare i funerali
VASTO. Aveva tanti progetti Friday Onyebue Onyema, 49 anni, di origine nigeriana. Arrivato a Vasto con la sua famiglia, aveva trovato lavoro e guardava al futuro con fiducia. Non ha fatto i conti con il suo cuore fragile. E proprio quel cuore lo ha tradito sabato sera mentre lavorava nella cucina di una struttura del lido istoniense. Il quarantanovenne si è sentito male all'improvviso. Si è accasciato sul pavimento senza un lamento. Da quel momento non ha più riaperto gli occhi.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno tentato tutte le manovre di rianimazione possibili, ma ogni tentativo si è rivelato purtroppo vano. Il cuore di Onyema non ha più ripreso a battere. L'uomo è stato stroncato da un infarto fulminante. Una tragedia per la famiglia.
Il sindaco Francesco Menna, appresa la notizia e conoscendo le condizioni della famiglia del nigeriano, ha deciso che il Comune si accollerà le spese per la tumulazione. Fryday Onyebue Onyema sarà sepolto al cimitero di Vasto. Ancora da decidere la data. La disgrazia ha turbato tutta la comunità nigeriana residente a Vasto, ma anche i tanti amici che il 49enne era riuscito a farsi in città.
Sulla triste vicenda è intervenuto Gigio D’Ercole, segretario di Sinistra Italiana del Vastese: «Apprendiamo con estremo dolore della morte di un lavoratore della ristorazione sul posto di lavoro. Come comunità politica sensibile e sempre attenta a quanto di tragico purtroppo accade nei luoghi di lavoro non possiamo esimerci da alcune considerazioni. In primo luogo da parte nostra un abbraccio di cordoglio alla famiglia. Ci si stringe il cuore nell’apprendere che il giovane scomparso era africano. Gli africani presenti nel nostro Paese sono dei gran lavoratori che con sacrificio spesso mantengono i loro familiari nei loro Paesi d’origine che troppo spesso possono contare solo sul denaro inviatogli per sopravvivere. Per questo motivo, speriamo solo che questa tragedia non provochi ulteriore sofferenza ai suoi familiari. Ci auguriamo che le condizioni di sicurezza sul lavoro siano state tutte rispettate».