Si spara con la pistola del padre: è grave

18 Gennaio 2013

LANCIANO. Si è sparato un colpo di pistola alla testa sotto il ponte sul fiume Sangro, in località Sant’Onofrio. D.D.A., 38 anni, di Lanciano, è stato ritrovato ancora vivo da alcuni passanti, che...

LANCIANO. Si è sparato un colpo di pistola alla testa sotto il ponte sul fiume Sangro, in località Sant’Onofrio. D.D.A., 38 anni, di Lanciano, è stato ritrovato ancora vivo da alcuni passanti, che hanno notato il corpo e avvertito i soccorsi. Il giovane è adesso in gravi condizioni, ricoverato nell’ospedale di Pescara.

Operaio disoccupato, celibe, l’uomo è stato trovato ferito nella tarda mattinata di ieri. Sono stati alcuni automobilisti di passaggio nella zona a notare il corpo riverso del giovane sotto il cavalcavia, accanto a un cumulo di inerti ed altri rifiuti. Tutt’intorno macchie di sangue e una pistola, una Beretta.

Una scena che non permetteva di escludere alcuna ipotesi, neanche quella del tentato omicidio. Con il passare delle ore, però, il quadro per i carabinieri della compagnia di Lanciano, diretti dal capitano Massimo Capobianco, si è chiarito e l’ipotesi del tentativo di suicidio è rimasta l’unica.

Secondo gli accertamenti dei militari, accorsi sul posto dopo la chiamata al 112, l’operaio è arrivato sotto il ponte, a poche centinaia di metri dall’ingresso della zona industriale di Val di Sangro, a bordo della sua auto, una Opel Corsa, che ha parcheggiato nelle vicinanze.

Sotto il cavalcavia, percorso dai veicoli diretti alle fabbriche e ad Atessa, l’uomo avrebbe tentato di togliersi la vita, sparandosi un colpo d’arma da fuoco in fronte.

La pistola era regolarmente detenuta e apparteneva al padre del giovane, deceduto qualche mese prima. Tuttavia il proiettile, rimasto all’interno del cranio, non ha provocato la morte dell’operaio, che è stato trasportato d’urgenza, con l’eliambulanza, all’ospedale di Pescara. È ricoverato in gravi condizioni nella Rianimazione. La prognosi è riservata.

Resta un mistero il motivo del suo gesto. Ascoltati i familiari, i carabinieri escludono che l’uomo avesse problemi particolari, legati al lavoro, malgrado fosse disoccupato, o alla sfera sentimentale. Un passaggio buio della vita, forse, accentuato dal recente lutto. (s.so.)

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