Sebastiani: “Nessun ultimatum, sappiamo tutti che con il Monza sarà proibitiva. Però cambiamo passo»

Il patron del Pescara: “Ricevo molti messaggi: tutti dicono squadra forte, ma per fare risultati deve lavorare di più”
PESCARA. Nuova settimana, nuovi pesanti segnali lanciati dal presidente Daniele Sebastiani dopo le dure parole del post partita di Palermo, sabato sera. Ieri mattina a Montesilvano, in occasione della riconsegna degli spogliatoi realizzati dal Pescara allo stadio Mastrangelo, il primo dirigente biancazzurro è tornato a parlare del momento della squadra. «Il mio sfogo di sabato scorso? Non è cambiato nulla. A mente fredda rincarerei la dose se fosse possibile. Ho sempre chiesto una cosa sola agli allenatori prima di prenderli. Che tipo di lavoro fanno e io ad oggi non sono assolutamente contento di quanto sto vedendo. E parlo di lavoro fisico. Mi auguro ci sia una sterzata sotto questo punto di vista, diversamente se qualcuno pensa di poter andare avanti così per me può finire qui».
Parole durissime, frecciate lanciate senza alcuna protezione e con un obiettivo mirato. La condizione atletica della squadra, i tanti infortuni e quel secondo tempo di Palermo, fac simile di Genova, con una squadra che, a detta del presidente, camminava in mezzo al campo. Nessuna questione tecnico-tattica, la bontà del lavoro di Vivarini è evidente con il Pescara che è sempre arrivato con facilità al gol (Palermo escluso), ma nel mirino è finita la condizione atletica dei giocatori. E Sebastiani chiede un’immediata inversione di tendenza. «Io credo tantissimo nella salvezza. Ricevo molti messaggi in questi giorni, tutti mi dicono che il Pescara è un’ottima squadra, ma che deve lavorare e che deve correre di più. Io non voglio il male di nessuno, ora spero che si allineino tutti. Ultimatum con il Monza? No, assolutamente. Sappiamo che sarà una partita proibitiva, ma non posso vedere una squadra che gioca un primo tempo alla pari con il Palermo fino a quando ha avuto benzina e poi cammina nel secondo tempo. Questo è inammissibile e mi auguro che non si ripeta mai più».
Ennesimo duro sfogo dunque del presidente Sebastiani: rafforzati i concetti di quel post gara di Palermo con le dichiarazioni forti che da subito hanno avuto un’eco mediatica clamorosa. Nel mirino, lo ripetiamo, non c’è la gestione tecnico-tattica di Vivarini, ma la condizione atletica della squadra. C’è da dire che il tecnico abruzzese a oggi ha tanti elementi fuori e l'alibi è enorme, ma la sensazione è che il forte j’accuse di Sebastiani abbia motivazioni più profonde e che guardino dritte anche alla preparazione estiva.
Ieri, intanto, la squadra è tornata ad allenarsi a Silvi dopo il riposo annullato. A parte (corrono entrambi e stanno meglio) Tsadjout e Olzer, palestra per Oliveri e Merola, mentre a scopo precauzionale si è fermato durante la seduta l’olandese Julian Brandes. Contro il Monza, domenica alle 17,15 il fischio d’inizio, Vincenzo Vivarini non recupererà nessuno rispetto a Palermo. Verso la conferma lo stesso Julian Brandes, potrebbe giocare uno tra Gravillon e Giannini per Corbo in difesa, mentre davanti dovrebbe tornare Meazzi per Caligara. Non è escluso che Vivarini provi in settimana anche altre soluzioni tattiche rispetto al 3-5-1-1 delle ultime uscite mentre nel Monza non ci sarà Izzo che è stato espulso nell’ultimo turno di campionato.
Quella di domenica sarà un'altra vera e propria mission impossible contro l’undici di mister Bianco che sta vivendo il suo miglior momento e che, organico alla mano, è di gran lunga la squadra più forte del campionato. Il Monza, al netto del roboante 0-3 al Barbera, si presenterà all'Adriatico-Cornacchia con cinque vittorie nelle ultime cinque gare giocate. Un biglietto da visita che spiega la forza di una squadra che ha iniziato con qualche difficoltà, ma che oggi sembra aver trovato la giusta strada. Servirà un Pescara perfetto e con più benzina nel motore.
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