Sixty Log chiude, altri 46 a rischio

Reparto prodotti finiti a un partner esterno. Sindacati: scenario annunciato

CHIETI. Cessazione di attività per Sixty Log e avvio di cassa integrazione straordinaria di un anno per i 46 dipendenti della società. Il magazzino prodotti finiti del gruppo moda, area ex Farad in via Mammarella, andrà a un nuovo operatore di logistica internazionale. La notizia è arrivata ai sindacati nel tardo pomeriggio di ieri, gettando benzina sul fuoco di una vertenza già difficile. Quest'ulteriore operazione del gruppo moda, infatti, mette a rischio nuovi posti di lavoro, oltre ai 183 esuberi già annunciati nell'ambito del piano industriale Sixty 2012-2015.

Tutto nell'ambito di relazioni non serene, dopo la rottura del tavolo sindacale della scorsa settimana in Provincia, dove si discuteva della cassa integrazione straordinaria di 250 dipendenti per crisi aziendale, sempre di un anno. L'azienda dopo quella riunione ha annunciato l'avvio dell'ammortizzatore sociale già da lunedì 19 marzo, con il coinvolgimento progressivo di 183 dei 414 dipendenti della sede teatina di Sixty. Ora che arriva la notizia di richiesta di un nuovo tavolo, questa volta su Sixty Log, per avviare altra cassa integrazione straordinaria in capo a 46 lavoratori, causa cessazione attività, i sindacati vanno su tutte le furie.

«Si sta realizzando lo scenario annunciato dal sindacato già da tempo», è il commento di Giuseppe Rucci, Filctem-Cgil, e di Ettore Di Natale, Femca Cisl, «è in corso un disimpegno totale di Sixty dal territorio. Ci auguriamo che tutti, dalle istituzioni ai cittadini, capiscano la gravità di quel che sta facendo il Gruppo».

I sindacati annunciano iniziative di protesta, che avevano accantonato per rispetto al lavoro di mediazione della Regione. Oggi hanno un incontro a mezzogiorno in Regione con l'assessore regionale al lavoro, Paolo Gatti. Nella mattinata di ieri il dirigente dell'assessorato, Giuseppe Sciullo, ha incontrato esponenti del ramo dirigenziale di Sixty, stando a quanto racconta lo stesso assessore al telefono da Roma, ma non trapela nulla della conversazione, tantomeno se si sia parlato anche di Sixty Log.

«Cercheremo di unificare le due questioni», dice Giuseppe Rucci, Filctem-Cgil, «quella del piano industriale e quella della cessazione d'attività di Sixty Log. Anche al tavolo ministeriale chiederemo di ragionare sulla vertenza di Gruppo e non a camere stagne». Non è più tenero Ettore Di Natale della Femca-Cisl. «Questa è una situazione difficile», dice, «l'ulteriore tassello di Sixty Log arriva come un fulmine a ciel sereno. Dobbiamo capire ora con l'azienda cosa significa questo ulteriore passo e chiarire se siamo di fronte a un disimpegno o in che termini si configura questo appoggio su un'altra azienda a cui danno in appalto il servizio. Comprendere i termini di questa operazione è importante soprattutto per capire che fine faranno i 46 dipendenti della società di logistica Sixty».

Si tratta di lavoratori con età media di 30 anni, la cui ricollocazione, in questo periodo di crisi, non si annuncia semplice. Fonti Sixty, comunque, parlano di una contrattazione in corso con un operatore internazionale, specialista della logistica, nella quale si cercherà di far riassorbire i lavoratori di Sixty Log, una parte almeno. La società verrà chiusa e il magazzino prodotti finiti, dove in pratica arrivano tutti i capi confezionati, pronti per essere smistati sul mercato nazionale e internazionale, passerà a un partner esterno. Un'operazione che potrebbe anche significare maggiore sviluppo del magazzino di 56 mila metri quadrati di superficie coperta, che oggi funziona a un terzo della capacità totale. L'operatore esterno potrebbe ora sfruttarlo a pieno. Rimane però che queste sono proiezioni futuristiche. Certo è che altri 46 lavoratori della vallata stanno per entrare in cassa integrazione straordinaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA