Slow Food fa da paciere nella disputa sul brodetto alla vastese

«Nessun antagonismo sul brodetto di pesce, ma due diverse interpretazioni». Raimondo Pascale, fiduciario dello Slow Food, fa da paciere nella disputa gastronomica tra due giovani chef di Vasto e San...

«Nessun antagonismo sul brodetto di pesce, ma due diverse interpretazioni». Raimondo Pascale, fiduciario dello Slow Food, fa da paciere nella disputa gastronomica tra due giovani chef di Vasto e San Salvo sul piatto tipico della cucina marinara. Per Jean Pierre Soria, titolare di Cibo Matto, nel centro storico vastese, il brodetto deve essere cucinato e servito rigorosamente con il pesce intero come previsto dal disciplinare e dal marchio depositati presso la Camera di commercio. Nicola Fossaceca, proprietario insieme al fratello Antonio del ristorante Al Metrò, a San Salvo marina, aggiunge invece un pizzico di innovazione alla tradizione servendo il pesce senza lische. «Sono due diverse interpretazioni, entrambe valide e dalla grande attrattività», osserva Pascale, «Soria è più ancorato alla tradizione, Fossaceca interpreta i sapori di una volta proponendoli in maniera diversa. L’importante è la materia prima, che deve essere di stagione e di qualità». (a.b.)