Società americana interessata al porto

Ortona, sopralluogo della Titan Salvage multinazionale che si occupa del recupero dei relitti in mare
ORTONA. Arrivano gli americani. Sabato scorso, i vertici della Titan Salvage, società Usa impegnata con la Micoperi nel recupero della “Costa Concordia”, hanno visitato la base operativa ortonese della consorziata e fatto un sopralluogo in porto. La società specializzata nel recupero di relitti in mare potrebbe realizzare, in futuro, un proprio insediamento a Ortona. Ora, probabilmente, prenderà il porto come punto di riferimento e di appoggio durante le operazioni di recupero della nave da crociera naufragata a pochi metri dalla costa dell'Isola del Giglio, considerando anche che la Micoperi è a Ortona da molto tempo. Insomma, la Titan Salvage è interessata allo scalo locale. Anche per questo l'incontro di una settimana fa che si è tenuto a bordo della Seminole, di proprietà della Micoperi, che ha visto la partecipazione di: Tom Crowley , presidente della Crowley Society proprietaria anche della società Titan Salvage; Todd Busch, presidente della Titan Salvage; Silvio Bartolotti, presidente della Micoperi; Vincenzo D'Ottavio, sindaco della città e il comandante di porto e il vice comandante, Giovanni Greco e Angelo Capuzzimato. «Siamo stati onorati della visita di questi illustri ospiti», commenta il sindaco , «che potrebbero essere intenzionati a investire sulla città e sul porto. Un motivo in più per sollecitare ancora una volta l'incontro con il governatore Gianni Chiodi per capire una volta per tutte il destino di quasi dieci milioni di euro dei fondi Fas destinati al dragaggio del porto di Ortona».
Un dragaggio per portare il bacino ad almeno 6 metri e 80 di profondità rispetto ai 5 e 80 attuali, in modo da aumentare l'operatività di tutte le banchine. Oggi quella più utilizzata è la banchina Nord Nuova che ha una profondità adeguata all'attracco di navi di grandi dimensioni. Il problema è anche far ripartire, subito dopo l'estate, il dragaggio dell'imboccatura del porto che si è stoppato al 70% dei lavori.
Un'opera che va completata per permettere l'ingresso di navi di una certa stazza e a pieno carico. Per il momento, importanti investimenti sul porto arrivano dal presidente Bartolotti che vuole realizzare un mega capannone ultramoderno negli spazi della sua attività e ha anche un progetto sull'energia alternativa che prevede la realizzazione di un insediamento nella sede Eni a contrada Sant'Elena. Intanto, la Seminole, motonave specializzata nella posa di tubi anche con alti fondali, ha preso una grande commessa in Israele ed è in procinto di partire. Presto, arriveranno in porto due nuove navi acquistate dalla Micoperi.
Lorenzo Seccia
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