Sorpresa e delusione Ecco l’albero-iceberg sugli effetti del clima 

Accese le luci alla struttura frutto della fantasia di Di Nola Il vescovo: manca un piccolo segno tradizionale della festa

LANCIANO. Sulle note di Hallelujah di Leonard Cohen, suonata al violino elettrico dal sedicenne lancianese Davide Chiacchiara, #Goon, l'albero che non c’è, si accende di luci. A precedere il gioco di chiari e scuri che illuminano il cubo di 180 fogli di polietilene che raffigura un iceberg, sono i suoni volutamente cupi della vita, e morte, di un ghiacciaio. «Sono stati registrati in Antartico per uno studio sullo scioglimento dei ghiacciai e l’impatto dei cambiamenti climatici sul pianeta», spiega l’architetto e ingegnere Pierluigi Di Nola, vincitore del concorso di idee lanciato dal Comune, «il microfono è stato messo direttamente nell’acqua, per questo si sentono gli “schiaffi” del mare sulle pareti del ghiacciaio».
L’impatto è forte. La piazza è tutta col naso all’insù. In tanti non capiscono e vogliono spiegazioni, altri sono entusiasti e si complimentano per l’idea d’effetto, ma i più cercano l’albero. L’opinione dominante è che, fermo restando un’opera artistica imponente e molto scenografica, e un’idea vincente per spingere a riflettere sul tema ambientale, manca comunque un segno legato al Natale. Ma #Goon è anche questo: assenza e presenza, spazio vuoto da riempire e preconcetti da svuotare. E se ne parla già oltre confine, da giorni sui social in un oceano di opinioni e anche sulle reti televisive nazionali. «Qualcuno mi ha detto che l’idea del ghiaccio è anche per spingere a colmare il gelo che si crea tra le persone», spiega il sindaco Mario Pupillo, al microfono, «ma noi volevamo un’opera che simbolicamente rappresentasse un problema sempre più urgente».
La curiosità è palpabile. Le persone fanno capannello attorno ai fogli candidi di polietilene, morbidi al tatto, nonostante siano stati tagliati per rappresentare delle lame di ghiaccio, mentre i bambini entrano ed escono nel cubo cavo. Sono i più entusiasti, i più aperti al nuovo, anche se diverso. «Go on, andare avanti, andare oltre», dice il vescovo di Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone, in piazza per benedire l’opera e assistere all’incoronazione della statua della Vergine della cattedrale della Madonna del Ponte, «è anche un messaggio dell’Avvento dove c’è un’attesa e una venuta, qualcuno che aspetta e qualcuno che viene. In questo spazio vuoto c’è una possibilità di incontro che deve essere reale, lontani dal consumismo. L’attesa non può essere semplicemente il fare la spesa, ma il tendere a un incontro. Se questo vuoto ci porterà ad incontrare il Signore e gli altri, allora potremo dire di aver realizzato un'ecologia umana, ovvero l'uomo che diventa capace di fare del bene ed evitare il male. Certo sindaco», fa un’ultima stoccata il vescovo, «anche un piccolo segno dell’albero non ci sarebbe stato male». L'installazione resterà in piazza fino al 7 gennaio. Luci e suoni l’accompagneranno fino ad allora.
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