ORTONA

Sorpresi a pescare di frodo ricci e polpi

I militari della Capitaneria di porto e i carabinieri di Ortona hanno sorpreso, a distanza di due mesi, quattro uomini provenienti dalla Puglia mentre pescavano abusivamente ricci di mare e polpi

ORTONA. Sono stati sorpresi ancora una volta mentre pescavano di frodo ricci di mare e polpi i quattro uomini sanzionati, la scorsa notte, durante il nuovo blitz eseguito dai militari della Capitaneria di porto e dai carabinieri della stazione di Ortona.

I carabinieri hanno notato, intorno alle 3, un veicolo parcheggiato in una traversa di via Cervana e si sono insospettiti. Hanno visto due uomini nell'area industriale portuale e hanno allertato la Capitaneria di porto. Si tratta di pescatori abusivi, già noti alle forze dell'ordine, provenienti dalla Puglia che già due mesi fa erano stati sorpresi nella stessa area a pescare di frodo. Uno dei due indossava la muta e aveva con sè le bombole da sub e, con l'altro uomo rimasto a terra, stava caricando a bordo di un mezzo circa 400 ricci di mare e diversi chilogrammi di polpi appena pescati.

 Ai due è stata elevata una sanzione di 3mila euro per pesca in zone vietate e oltre i limiti consentiti di specie soggette a regolamentazione specifica. L’intero pescato è stato sequestrato e rigettato in mare poichè i ricci e i polpi erano ancora vivi.

Un secondo gruppo di pescatori subacquei pugliesi, invece, è stato intercettato dai carabinieri e dalla guardia costiera sulla spiaggia dei Saraceni, con un bottino di 500 ricci appena pescati. Nei loro confronti è stata comminata una sanzione di mille euro e, anche in questo caso, l’intero pescato è stato sequestrato.

Il fenomeno è in aumento perchè i profitti che si ottengono vendendo queste specie ittiche sul mercato nero sono alti in quanto ricci e polpi sono molto richiesti nei ristoranti del sud d'Italia. Chi è dedito a tali attività illecite accetta pertanto il rischio di sanzioni e sequestri.

Inoltre il fatto che le stesse persone vengano soprese, a breve distanza di tempo, nel medesimo luogo spinge sempre più a ritenere fondata l’ipotesi che ci sia una sorta di spartizione del territorio tra “bande”.

Vista la recidività, le persone colte in flagranza saranno segnalate alla Questura di Chieti.