Spedizione punitiva in casa a colpi di bastone e sassate Il pm: in 4 vanno processati 

I tre fratelli Melidei e la compagna di uno di loro rischiano di finire alla sbarra Nel mirino l’ex marito della donna con la quale uno degli imputati ora convive

ORSOGNA. In quattro vanno processati per una spedizione punitiva in casa a colpi di bastone e sassate. A sostenerlo è il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Marika Ponziani, che ha chiesto il processo per i tre fratelli di Orsogna che, lo scorso 21 marzo, hanno aggredito e mandato in ospedale l’ex marito dell’attuale convivente di uno di loro e i suoi genitori: si tratta di Andrea, Giovanni e Simone Melidei, rispettivamente di 40, 45 e 36 anni, accusati di lesioni personali, violazione di domicilio, rapina, porto abusivo di armi e danneggiamento. C’è una quarta imputata che rischia di finire alla sbarra: è Patrizia Insolia, 57 anni, di Pescara, la compagna di Giovanni, che deve rispondere degli stessi reati dopo aver assistito al pestaggio e fornito supporto morale.
Le vittime, ovvero il capofamiglia Rocco Del Colle, il figlio Giuseppe e la moglie Concetta Troiano, potranno costituirsi parte civile nel corso dell’udienza preliminare, in programma il prossimo 11 settembre davanti al giudice Andrea Di Berardino. La decisione della procura di esercitare l’azione penale è stata presa dopo le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Orsogna.
In base alle carte dell’inchiesta, «la moglie separata di Giuseppe Del Colle, oggi convivente di Andrea Melidei, ha denunciato l’ex per violazione degli obblighi di assistenza familiare, lamentando il mancato adempimento del contributo di mantenimento. È chiaro quindi che l’ingresso clandestino di Andrea Melidei nell’abitazione dei Del Colle sia stato finalizzato a ottenere tale contributo economico e che, alla ferma reazione dei genitori di lui, l’imputato non ha esitato a ricorrere alla violenza, per poi essere temporaneamente respinto e richiedere l’intervento dei propri congiunti, in una sorta di spedizione punitiva».
Secondo le indagini, alle nove di sera del 21 marzo, mentre si erano appena seduti a tavola per mangiare nella loro casa di contrada Barannale, nonostante il cancello esterno che delimita l’area recintata fosse stato chiuso con il chiavistello, i tre componenti della famiglia Del Colle hanno sentito qualcuno sbattere con insistenza sul portoncino d’ingresso. Concetta Troiano e il marito sono andati ad aprire e si sono trovati davanti Andrea Melidei che, con arroganza, ha fatto presente di aver scavalcato il cancello e di dover parlare con loro, cercando di entrare in casa. Ne è nata una colluttazione: Andrea ha raccolto da terra una pietra con la quale ha colpito per due volte in testa la donna. In difesa di Concetta sono intervenuti il marito e il figlio: inseguito per un breve tratto, l’aggressore è scappato.
Dopo un po’, Andrea Melidei si è ripresentato, stavolta in compagnia dei fratelli Simone, armato di mazza da baseball, e Giovanni, che impugnava un coltello a serramanico ed era spalleggiato dalla convivente. Dopo averli invitati invano ad allontanarsi, Rocco Del Colle ha sparato in aria, a scopo intimidatorio, un colpo di fucile (l’arma è regolarmente detenuta). Andrea lo ha sfidato, avvicinandosi e gridando: «In faccia mi devi sparare, non ho niente da perdere, dopo sono c... tuoi». A quel punto Rocco e la moglie sono diventati bersaglio di una seconda aggressione: Giovanni ha ripetutamente colpito con la mazza il capofamiglia e il figlio Giuseppe. Quest’ultimo, una volta caduto a terra, è stato avvicinato da Simone, che gli ha puntato il coltello alla gola per poi strappargli il cellulare dalle mani e non consentirgli di telefonare al 112. Andrea si è inoltre accanito su Concetta, facendola sbattere contro una panca in ferro. Solo allora gli aggressori si sono allontanati, prima dell’arrivo dei carabinieri. Gli aggrediti sono finiti in ospedale: Rocco e Concetta hanno avuto 10 giorni di prognosi, mentre Giuseppe 25.
Nel corso delle perquisizioni a casa degli imputati, i carabinieri hanno sequestrato lo smartphone sottratto a una delle vittime nonché la mazza da baseball e il coltello presumibilmente utilizzati per l’aggressione. Considerando la gravità dell’episodio contestato e il pericolo di reiterazione dei reati, ritenuto concreto da parte del giudice, gli imputati sono tuttora sottoposti a misura cautelare: Giovanni Melidei è in carcere, i fratelli Simone e Andrea sono ai domiciliari, mentre a Patrizia Insolia è stato applicato il braccialetto elettronico con il divieto di avvicinarsi alle vittime.
L’avvocato Roberto Serino, che assiste Andrea Melidei, valuterà per il suo assistito la richiesta del rito abbreviato condizionato all’escussione di alcuni testimoni, ovvero i soccorritori del 118. L’avvocato Gianluca Carlone, che assiste gli altri tre imputati, chiederà un rito alternativo.