Spunta un nuovo incarico esterno Il caso finisce alla Corte dei conti 

Il Comune in dissesto affida una consulenza a un’esperta per gestire l’appalto della raccolta dei rifiuti L’opposizione invia i documenti alla procura. Costa (Forza Chieti): «È uno spreco di denaro pubblico»

CHIETI. Il Comune in dissesto spende undicimila euro per una professionista esterna chiamata a supportare per i prossimi nove mesi le attività previste dall’appalto per la gestione del servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti. La determina dirigenziale, nella quale si specificano le generalità della consulente ambientale nominata con un affidamento diretto, è stata approvata martedì e ha subito acceso le polemiche interne. L’opposizione punta il dito contro gli «sprechi di denaro pubblico» da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Diego Ferrara e invoca l’intervento della magistratura contabile e delle autorità competenti.
Il consigliere di Forza Chieti, Stefano Maurizio Costa, ha inviato un’informativa alla procura regionale e alla sezione controllo della Corte dei conti, oltre all’Organismo straordinario di liquidazione che è al lavoro per conteggiare la massa passiva e al segretario generale del Comune, Celestina Labbadia, con la richiesta di verificare «la legittimità del documento redatto dal dirigente del sesto settore», Andrea Lannutti, considerata la condizione di dissesto dell’ente. «Non trovo nelle voci di bilancio», scrive Costa, «il capitolo di spesa per incarichi esterni e non si evidenzia nessun bando interno per verificare che l’ente sia sprovvisto di tale professionalità».
L’impegno di spesa nei confronti della professionista, Simona Mantenuto di Scafa, prevede un compenso di mille euro mensili per un totale di dieci ore settimanali che andranno a incidere sul bilancio 2023 e 2024 del Comune. L’incarico esterno avrà una durata di nove mesi, eventualmente prorogabili per altri nove, per «coordinare la gestione dell’appalto della raccolta e predisporre tutti gli atti necessari per il nuovo affidamento del trattamento e dello smaltimento». Le somme, come si legge nella determina, comprendono l’Iva e il contributo alla cassa di previdenza e sono così ripartite: novemila euro per le attività di supporto al Rup (responsabile unico del procedimento) nell’ambito del servizio gestito dal consorzio Formula Ambiente, più altri duemila euro per attività di consulenza di parte relative a un contenzioso in essere tra il Comune e l’operatore privato che si occupava del precedente contratto di raccolta e gestione dei rifiuti.
«Così si andranno a spendere 100 euro all’ora: sono tantissimi soldi per un ente in dissesto», insiste il consigliere Costa, «per questo ho chiesto agli organi competenti di valutare la legittimità della determina e se siano state rispettate tutte le norme di legge. Visto che il Comune è in dissesto, vorrei capire se si possono continuare a conferire incarichi all’esterno nonostante, come dichiarato più volte dal sindaco stesso, nelle casse del municipio non ci sia nemmeno un euro per far funzionare il sociale o per la manutenzione del manto stradale».
Una ulteriore considerazione riguarda l’indisponibilità nella pianta organica del Comune di una figura professionale che abbia le competenze necessarie per questo tipo di appalto. Nell’atto di nomina il dirigente Lannutti mette per iscritto che «essendo impegnato in molteplici attività», ha la necessità «di avvalersi di un supporto nello svolgimento dei compiti propri del Rup per il controllo amministrativo e gestionale dell’appalto», specificando che diversi dipendenti del servizio ambiente «sono stati collocati a riposo» o «sono transitati in altro settore e quindi risultano non disponibili». «Questa maggioranza è impreparata e incompetente», chiosa Costa, «oltre che menefreghista nei confronti dei cittadini, visto che continua a sperperare il denaro pubblico».
©RIPRODUZIONE RISERVATA